5 X MILLE AL COMUNE. UNA PROPAGANDA CHE NON CONVINCE

La Giunta entra in concorrenza con associazioni, Fondazioni e Onlus per accaparrarsi una “fetta” del 5×1000. E’ una scelta che non convince: il Comune ha a disposizione la leva fiscale e tributaria, le Onlus no. Meglio lasciar perdere.

Con il consueto e autolesionistico battage pubblicitario, la Giunta di Verbania ha sollecitato i contribuenti verbanesi a firmare sulla dichiarazione dei redditi la destinazione del 5 per mille a favore delle attività sociali del Comune di residenza. I cittadini/contribuenti ben conoscono questa opzione: il quinto riquadro della sezione “5×1000” contenuta nel Cud e nei modelli 730 e 740 prevede appunto la destinazione della quota di Irpef individuale alle “attività sociali svolte dal Comune di residenza”.

Ma una cosa è per il contribuente avere a disposizione l’opzione Comune, una cosa ben diversa propagandare come Amministrazione questa scelta, entrando in diretta e stringente concorrenza con tutti le realtà associative, sociali, Onlus, di ricerca e sportive per le quali l’opzione del 5xmille è stata specificamente pensata. Tra queste realtà associative e un Comune esiste una sostanziale e radicale differenza: il Comune è un soggetto che ha a disposizione una leva fiscale autonoma (Ici, addizionale Irpef..) e mezzi propri di sostentamento (tariffe, canoni, diritti, oneri…) che in forza di legge vengono obbligatoriamente imposti al cittadini residenti per finanziare le attività dell’Amministrazione. Le Fondazioni di Ricerca, le Onlus, le associazioni di volontariato e quelle di utilità sociale non dispongono di queste leve ed hanno nel 5×1000 l’unica forma di generalizzato finanziamento da parte dei contribuenti.

Per questa ragione a mio giudizio un Comune non deve svolgere propaganda per accaparrarsi la più alta quota possibile di 5×1000; già la legge riconosce al contribuente questa facoltà, che si giustifica con il fatto che non tutti i cittadini conoscono la vasta platea dei soggetti abilitati a ricevere questo contributo fiscale, mentre tutti sanno dell’esistenza del proprio Comune; e al proprio Comune può legittimamente andare la preferenza di un cittadino, quando questi non abbia altre, più appropriate e prioritarie opzioni di scelta.

In altre parole: fa male il Comune a sgomitare con gli altri soggetti potenzialmente beneficiari del 5×1000; se ha bisogno di soldi per finalità sociali, prioritariamente deve agire sulla leva fiscale e/o tributaria e spostare risorse finanziarie da un capitolo di Bilancio all’altro. Le risorse derivanti dal 5×1000 vanno considerate residuali, perché spettano in prima battuta a tutti quei soggetti che non dispongono di autonomia impositiva e nel 5×1000 hanno una delle più importanti fonti di finanziamento.

La concorrenza del Comune è inutile, impropria ed anche un po’ sleale. Meglio lasciar perdere.

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