ACETATI, ACQUAPARK, TAVOLI E COMMISSIONI: PAURA DEL CONFRONTO?

Il presidente del Consiglio Comunale nega il confronto nel Gruppo di Lavoro Acetati sulla proposta di parco acquatico, aggrappandosi a cavilli nominalistici. Abbiamo un luogo di dibattito e di approfondimento e non viene utilizzato. Incomprensibile.

Come i lettori ricorderanno, un paio di settimane fa chi scrive queste note ha formalmente richiesto al Presidente del Consiglio Comunale, Roberto Boldi, una convocazione urgente del gruppo di Lavoro Comunale su Acetati per ascoltare il consigliere comunale Montani in merito alle sue “esternazioni” sul parco acquatico da insediare al posto della fabbrica ora chiusa.

Sorprendente la risposta di Boldi, che nega la convocazione del Gruppo di Lavoro perché l’oggetto della richiesta – appunto le informazioni sul parco acquatico –  non sarebbero coerenti con i compiti assegnato al Gruppo di Lavoro dal Consiglio Comunale (deliberazione 116/2010). Il Gruppo ha come scopo quello di “agire per realizzare nuove produzioni industriali in grado di valorizzare e non disperdere lo straordinario patrimonio infrastrutturale, impiantistico e soprattutto professionale sedimentato nel sito Acetati”. Secondo il presidente del Consiglio Comunale la proposta di parco acquatico non rappresenterebbe una “nuova produzione industriale”: dunque, non se ne può discutere. Tutt’al più, se ne parli in Commissione Urbanistica.

Il niet di Boldi è incomprensibile. Abbiamo pienamente operativo un Gruppo che intende occuparsi della più grave crisi industriale della città e del quale fanno parte tutti gli attori sociali e istituzionali del territorio: gruppi consiliari, sindacati, rsu, rappresentanti di Provincia, Regione e Parlamento, la proprietà dello stabilimento, il Comitato spontaneo di cittadini; ebbene, su una questione come quella del parco acquatico, che ha fatto molto discutere in città, si nega il confronto al livello più ampio e partecipato, cavillando sul fatto che un “parco acquatico” non è “una produzione industriale”. E si dirotta il confronto/audizione in Commissione Urbanistica, dove siedono soltanto i rappresentanti dei Gruppi Consiliari.

Davvero una decisione incomprensibili. E autolesionsitica. Un’occasione di coinvolgimento cittadino buttata a mare. Forse fa paura il confronto?

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