BETTEO RIFIUTI, TRA SCOPPI E DELOCALIZZAZIONI

Nuovo scoppio nell’impianto di macinazione di rifiuti di Betteo-Borgotti. Eppure nel 2008 il Comune aveva ordinato la cessazione di questo tipo di lavorazione al 31 dicembre 2009. Cos’è successo?

Su qualche organo d stampa è comparsa nei giorni scorsi la notiziola di un nuovo scoppio nell’area di trattamento rifiuti dei Betteo a Sant’Anna. Nel luglio 2003 un furioso incendio aveva fatto temere conseguenze anche nelle aree industriali limitrofe (Acetati, Italpet, ConSer Vco); ma prima e dopo quella data si sono verificarti episodi analoghi, meno gravi ma sempre preoccupanti. L’ultimo incidente, fortunatamente senza conseguenze, ha riaperto il dibattito sulla compatibilità a meno di quell’attività in una zona inserita nel tessuto residenziale cittadino. E poiché qualche sprovveduto commentatore ha inteso fare d’ogni erba un fascio, accomunando nell’inerzia vecchie e nuove Amministrazioni cittadine, è forse utile fare il punto della questione.

Nel 2003, proprio negli stessi giorni in cui si verificava il grande incendio, il Comune adottava il nuovo Piano Regolatore Generale, nel quale si sanciva la facoltà dell’Amministrazione di classificare – motivatamente – impianti produttivi collocati “in sede impropria”, con le conseguenze previste dall’art. 23, comma 6, punto 1, delle Norme di Attuazione del Piano Regolatore. La precedente Amministrazione il 25 maggio 2005 sottoscriveva con la ditta Betteo-Borgotti un Protocollo d’Intesa in forza del quale i proprietari si impegnavano a trasferire altrove le attività “moleste”, con particolare riferimento alla macinazione dei rifiuti. Non avendo la ditta dato seguito agli impegni del Protocollo, nella primavera del 2008 il sindaco emanava un’Ordinanza con la quale si fissava al 31 dicembre 2009 la data di cessazione dell’attività di trattamento dei rifiuti con la macinazione, ritenendola esercitata in “sede impropria”.

Nel giugno 2009 ci sono state le elezioni ed è cambiata l’Amministrazione. E’ arrivato anche il 31 dicembre di quell’anno, ma l’attività “molesta”  e “impropria” di macinazione dei rifiuti non è cessata. E oggi assistiamo a un nuovo e pur limitato incidente, in attesa di quello che potrà capitare domani. A questo punto sarebbe bello sapere che fine ha fatto l’Ordinanza del 2008 (è stata ottemperata e come? è stata impugnata dinanzi al Tar? è stata ignorata? è stata revocata?) e soprattutto che cosa intende fare l’attuale Amministrazione.

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