CAFFE’ DELLE ROSE E MOVIDA: A RISCHIO LA “TERZIETA’” DEL COMUNE

La Giunta ha annunciato che si occuperà del problema del locale molto frequentato di Pallanza. Ma intanto si scopre che un assessore assiste legalmente la controparte dei gestori del caffè. E’ una cosa che non va bene.

I gestori e i giovani frequentatori del Caffè delle Rose (leggi qui un po’ di storia) sono ai ferri corti con un cittadino per questioni legate alla conduzione del locale (rumori notturni, scarico dei fumi, deposito dei rifiuti..). Il cittadino è assistito legalmente da un avvocato che è anche assessore: cioè da un amministratore che sarà chiamato, nella collegialità della Giunta, a prendere decisioni che potrebbero scontentare una o l’altra parte. A parere dei Gruppi di Minoranza la cosa non va assolutamente bene, perché così viene meno l’immagine di “terzietà” che il Comune deve mantenere quando interviene nei conflitti tra diversi e contrastanti interessi dei cittadini. Ecco perché abbiamo presentato questa Interpellanza.

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Premesso che da tempo è aperto un contenzioso che oppone i gestori del Caffè delle Rose di Pallanza ad alcuni cittadini residenti in stabili contigui a quello in cui si svolge l’attività di pubblico esercizio; che il citato pubblico esercizio è al centro di una serie di iniziative di controllo, verifica e ispezione che coinvolgono anche il servizio di Polizia Amministrativa del Comune

 Rilevato che nelle ultime settimane diverse centinaia di giovani hanno espresso in maniera pubblica e collettiva il loro disappunto per il modo in cui l’Amministrazione Comunale affronta le questioni legate alle politiche giovanili, con specifico riferimento ai casi del Kantiere, dell’Informagiovani e, appunto, del Caffè delle Rose;

 Preso atto che numerosi componenti della Giunta Comunale hanno dichiarato agli organi di stampa che l’Amministrazione sta esaminando il caso del Caffè delle Rose, allo scopo di assumere provvedimenti di competenza dell’autorità locale;

 SI INTERPELLA L’AMMINISTRAZIONE

 per avere conferma del fatto che l’assessore Manzini nel mese di aprile dello scorso anno abbia inviato – nella veste di avvocato, a nome per conto di un cittadino residente – ai gestori del Caffè delle Rose una lettera di diffida, indirizzandone copia per conoscenza alla Polizia Amministrativa del Comune;

 per sapere se corrisponde al vero che l’Ufficio di Polizia Amministrativa si sia attivato con grande tempestività, trasmettendo immediatamente all’Asl Vco copia della diffida/segnalazione a firma dell’avvocato/assessore Manzini;

 per sapere se ancora oggi il Manzini sia patrocinatore degli interessi della controparte dei gestori del Caffè delle Rose e, in caso di risposta negativa, sino a quando lo sia stato e in quale forma abbia comunicato all’Amministrazione l’eventuale abbandono dell’assistenza legale;

 per sapere se l’Amministrazione consideri irrilevante, ininfluente e privo di ogni profilo di potenziale conflitto di interessi il fatto che un componente della Giunta presti o abbia prestato assistenza legale a terzi su una materia nella quale il Comune e i suoi Organi hanno rilevanti poteri di regolamentazione, di autorizzazione, di vigilanza e di sanzione, poteri che gli Amministratori hanno pubblicamente comunicato di essere in procinto di utilizzare sulla vicenda del Caffè delle Rose.

 

Claudio Zanotti, Savino Bombace, Felice Iracà,

Vladimiro Di Gregorio, Corrado De Ambrogi

 

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