CENTROSINISTRA. NOVE ANNI DI LAVORO …. E POI ROMPERE

Il tesoro (di contenuti progettuali, di risultati programmatici, di esperienze amministrative, e anche di fatiche e sacrifici personali) rappresentato da quasi un decennio di continuità politico-amministrativa del centrosinistra allargato d’improvviso ha cessato di esistere ed è stato archiviato in un batter di ciglia, senza spiegazioni e senza un disegno politico e programmatico alternativo.

Dunque, il Centrosinistra verbanese andrà diviso alle elezioni comunali. Non si tratta di una buona notizia; al contrario, questo esito segnala il persistere in questo schieramento politico di una radicale debolezza che rischia di scaricarsi con esiti imprevedibili nelle urne di primavera.  Al di là di torti e di ragioni che non intendo analizzare, questo approdo – se confermato nei comportamenti e nelle scelte delle prossime settimane – chiude una stagione politica lunga nove anni. E la chiude senza una ragione comprensibile e senza un’alternativa riconoscibile.

Chi scrive queste righe di quella stagione è stato il garante e uno dei principali interpreti, come sindaco tra il 2004 e il 2009 e come punto di riferimento e coordinatore della Minoranza in Consiglio Comunale tra luglio 2009 e aprile 2013. Il centrosinistra allargato ha saputo raggiungere nell’arco di quasi un decennio risultati di indiscutibile valore: ad esempio, nel quinquennio 2004-2009 ha assicurato alla città un’Amministrazione stabile e un’azione coesa e convergente che ha fatto di Verbania uno dei capoluoghi di provincia al top delle “buone pratiche” di governo cittadino: prima città per Ecosistema Urbano, prima città nella raccolta differenziata dei rifiuti, prima città ad assicurare la fruizione generalizzata del trasporto pubblico con LiberoBus, città nella top ten per bassa tassazione municipale, per qualità, efficienza e gradimento dei servizi, per equilibrio e sostenibilità dei bilanci, per l’edilizia scolastica

Questi risultati (e tanti altri: se avete tempo e voglia, leggete qui e qui) non sono arrivati casualmente; piuttosto, sono il frutto di un intenso lavoro che ha permesso al centrosinistra allargato di trovare prima il punto di mediazione alta tra diverse sensibilità politiche e diverse priorità programmatiche e poi di realizzare senza divisioni e senza litigi un numero elevatissimo di opere e di servizi, in cui tutte le forze politiche della coalizione hanno riconosciuto punti significativi dei rispettivi programmi. Analoga coesione e analoga condivisione politico-programmatica ha poi sostenuto l’azione della Minoranza del centrosinistra allargato nei tre anni e dieci mesi (non un giorno in più!) di Amministrazione destro-leghista: gli oltre mille articoli di questo blog e le centinaia di interrogazioni, interpellanze, ordini del giorno e proposte di deliberazione stanno a testimoniare che solo la coesione e la compattezza del centrosinistra allargato hanno potuto contrastare efficacemente la devastante amministrazione Zacchera, facendone emergere quotidianamente la debolezza, la contraddittorietà e l’inadeguatezza che ad aprile hanno costretto la coalizione PdL-Lega Nord a sloggiare anticipatamente da Palazzo di Città.

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Poi, qualcosa s’è rotto. Il raggiungimento del doppio obiettivo di liberare la città da un’Amministrazione inadeguata e di dimostrare l’incommensurabile distanza tra i vuoti proclami dei cambiaverbania e la robusta consistenza delle opere e dei servizi dell’Amministrazione di centrosinistra allargato ha coinciso con un’incomprensibile e autolesionistico “tana libera tutti”: alcuni gruppi si sono ritrovati sul nome di un candidato-sindaco, mentre altri gruppi si sono applicati alla definizione del percorso (le primarie) per giungere all’individuazione del candidato-sindaco. Il tesoro (di contenuti progettuali, di risultati programmatici, di esperienze amministrative, e anche di fatiche e sacrifici personali) rappresentato da quasi dieci anni di continuità politico-amministrativa d’improvviso ha cessato di esistere ed è stato archiviato in un batter di ciglia, senza spiegazioni e senza un disegno politico e programmatico alternativo. Credo che in città molti, come me, non abbiamo capito il significato di quelle scelte.

Oggi, otto mesi dopo le dimissioni dei destro-leghisti e sei mesi dopo la divaricazione dei percorsi del centrosinistra, si certifica la spaccatura di un’area politica che per nove anni ha ben rappresentato gli interessi autentici della città. E si fatica a comprenderne le ragioni.

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6 risposte a CENTROSINISTRA. NOVE ANNI DI LAVORO …. E POI ROMPERE

  1. renato brignone scrive:

    per fare ordine direi che sono estremamente dispiaciuto che ad oggi non sussistano le condizioni per un percorso unitario, mi sono speso parecchio perchè vi fossero, ma stabiliamo un po’ di verità:
    se è vero che una parte si è ritrovata intorno a un candidato che è stata l’occasione per un grosso lavoro unitario che ci ha portato alla redazione di linee programmatiche serie, corpose e fattibili (ancora, se non in minima parte discusse fuori dal gruppo), l’altra parte ha preso regole proprie NAZIONALI e le ha volute proporre (senza deroghe , ragionamenti, condivisioni) agli altri. Questo non è il modo di costruire un percorso di coalizione. Ciò è talmente vero che i programmi che si sentono non sono allo stato attuale linee di partito (per ciò che ne so), ma progetti dei singoli candidati. Io non escludo che esistano possibilità differenti, ma l’approccio dovrebbe essere molto differente.

  2. savino bombace scrive:

    Sottoscrivo ogni parola della lucida e precisa analisi fata da Claudio. Io che con lui ho vissuto l’opposizione costruttiva, faticosa e fiera a questa destra devastante, non capisco il motivo della rottura. Non capisco le fughe in avanti di chi, improvvisamente, dopo la decadenza di Zacchera ha deciso di interrompere un percorso nel momento in cui avrebbe dovuto ripartire con maggiore forza e coesione. Non capisco la diffidenza e la volontà di non dialogare che ha portato a questa rottura, spero momentanea. Non capisco i comunicati stampa in pieno dialogo. Forse l’illusione che per vincere contro un cdx così allo sbando e così colpevole, bastasse candidare anche un paracarro. Forse perchè alcuni di quegli illuminati protagosti dell’unità del csx, non si sono più visti ai tavoli diconfronto. Forse perchè (ed è l’ipotesi a cui voglio credere di più), spesso per ritrovarsi e inevitabile litigare e allontanarsi per un pò. MI auguro (e non voglio dire “illudo”) che questa sia solo una brevissima parentesi natalizia. E’ la città, prima delle segreterie, a chiederlo.

    • Vladimiro Di Gregorio scrive:

      Sottoscrivo le parole di Savino Bombace con cui assieme a Claudio Zanotti e gli altri consiglieri d’opposizione (fra cui anche Carlo Bava) abbiamo lottato con tenacia e fatica contro le scelte scellerate di un governo di centrodestra che si è dimostrato fallimentare in tutti i sensi. Come Partito dei Comunisti Italiani rimaniamo dell’idea e continueremo a lavorare con tutti coloro che vogliono l’UNITA’ della sinistra e del Centrosinistra. Non possiamo accettare che per questioni non programmatiche ma di procedure relative alle Primarie si ci possa dividere. E’ insensato e lavoreremo per ricompattare il Fronte!

  3. Giordano Andrea FERRARI scrive:

    Per trovare Unità nel centrosinistra, bisognerebbe partire da idee specifiche per la città, proposte concrete e non dichiarazioni d’intenti generici. Si parte invece dalle persone, dai loro desideri di affermazione. Credo sia tempo di “ritrovarsi” su quelle cinque o sei cose fondamentali da fare per Verbania.

  4. A. Sbernini scrive:

    ll combattente migliore è quello che vanifica i piani del nemico; secondo viene quello che sa spezzarne le alleanze; (l’arte della guerra -Sun Tzu)
    Diciamo che il cdx ringrazia quegli strateghi che hanno diviso anzichè unire il centrsinistra.Partire divisi anzichè uniti..bella scelta,non cè che dire.Vera dimostrazione di forza!Se queste sono le premesse..aiuto!Forse siamo ancora in tempo per ri_unire anzichè dividere.
    Condivido con Claudio,Savino e Vladimiro.

  5. admin scrive:

    Trovo che chi ha postato CENTROSINISTRA, NOVE ANNI DI LAVORO… E POI ROMPERE abbia proprio ragione: l’etica politica non è una medicina da banco confezionabile artigianalmente o evocabile a bacchetta o a corrente alterna in dipendenza delle convenienze: è una ricchezza che necessita cura, amore, disponibilità, pazienza e, sopprattutto, totale disinteresse. Buttarla a mare è un momento, per ritrovarla può volerci una vita: che grande sciocchezza!!!
    Tiziano Pera

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