CINEMA SOCIALE DI PALLANZA. TEATRO, NON CONDOMINIO di Claudio Zanotti e Corrado De Ambrogi

Destinare l’intero volume dell’ex Sociale di Pallanza a teatro/auditorium di 400 posti: aggiungendo 3 o 4 milioni ai 5 milioni di euro che la Giunta di Centrosinistra ha lasciato in eredità per il nuovo teatro si darebbe alla città una struttura funzionale e dignitosa, con molti vantaggi per la collettività.

Sta maturando velocemente in città l’idea di destinare lo stabile dell’ex cinema Sociale di Pallanza a struttura culturale (teatro, cinema, sala conferenze, auditorium) in alternativa all’ibrido (teatro, sala congressi, polo espositiva, paradiscoteca e chissà che altro..) dell’arena.

E’ un’idea che ci convince e che sosterremo. Per molte ragioni. In primo luogo, consentirebbe di preservare l’area dell’arena e di Villa Maioni da ogni cementificazione, che ne snaturerebbe la vocazione ad essere area aperta, balneare, di libera fruizione, inserita in un contesto naturale irripetibile e preziosissimo; seconda, importantissima ragione: si eviterebbe di dilapidare una somma tra i 18 e i 20 milioni di euro in tempi in cui la gravissima crisi socio-economica e occupazionale richiede l’impiego di ogni risorsa finanziaria disponibile per creare occasioni di lavoro e di insediamento produttivo; terza ragione: impedire la realizzazione di una struttura incompleta (l’assenza di parcheggi è un limite enorme!) dagli astronomici costi di gestione, che sinora non si è neppure tentato di ipotizzare; infine, il recupero a fini culturali, artistici e sociali del volume dell’ex Sociale stornerebbe il rischio di una nuova e inutile edificazione condominiale e assicurerebbe alla frazione di Pallanza (e a tutta la città) una struttura compatibile con le esigenze e i bisogni essenziali delle associazioni teatrali, artistiche, cinematografie e musicali di Verbania, recuperando uno stabile esistente ed evitando cementificazioni devastanti come quelle che s’annunciano con il progetto Arroyo 2 all’arena.

Questo obiettivo non è però compatibile con destinazioni “ibride” dello stabile ex Sociale. Dunque, niente residenza condominiale (magari con qualche spazio commerciale, tanto per gradire) in cambio di una sala pubblica da 100/150 posti, ma acquisizione dell’intero stabile da parte del Comune e realizzazione, sfruttando il volume esistente, di una sala da 400 posti, con ampio palcoscenico, alcuni spazi logistici e attrezzature di scena.

L’Amministrazione di Centrosinistra ha lasciato in eredità a quella attuale qualcosa come 5 milioni di euro di denaro fresco finalizzato al teatro 2,8 milioni da Fondazione Cariplo e 2,4 milioni dalla gara del gas metano). Aggiungendo altri 3 o 4 milioni si potrebbe agevolmente comprare lo stabile attuale e fare ciò che abbiamo appena descritto. La città avrebbe un auditorium/teatro dignitoso e risparmierebbe 10 milioni di euro rispetto alla sconsiderata soluzione Arroyo2/Arena. Bisognerebbe cominciare a pensarci.

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