CIRCONVALLAZIONE. ARRIVIAMO IMPREPARATI di Claudio ZANOTTI

Il progetto definitivo di questa grande opera tra pochi giorni sarà valutato a Torino dalla Conferenza dei Servizi. Ci sono almeno tre rilevanti questioni che meriterebbero di essere approfondite, ma la città da due anni è all’oscuro di tutto.

Il  16 luglio a Torino si riunirà (sarà la seconda volta) la Conferenza dei Servizi per l’esame del progetto definitivo del primo lotto della circonvallazione di Verbania. Si tratta di un passaggio di grande delicatezza, perchè i contenuti progettuali dell’opera fissati nel progetto definitivo saranno poi quelli che ritroveremo nell’appalto integrato (progetto esecutivo + realizzazione dell’opera) che verrà bandito dall’Anas. A questo appuntamento la nostra città arriva purtroppo impreparata: infatti, pur essendo stato bandito (febbraio 2011) e gestito dal Comune di Verbania, il progetto definitivo di un’opera di questa importanza (finanziata alcuni anni fa con più di 50 milioni, destinati oggi – o, meglio, domani, quando si andrà in esecuzione – a crescere sensibilmente) in questi anni non è mai stato oggetto di approfondimento e dibattito pubblico, a differenza di quanto era accaduto per lo Studio di Fattibilità e il successivo progetto preliminare. Una responsabilità gravissima della fallita Giunta destro-leghista.

Potete vedere qui una cartina d’insieme del progetto, che ci consente alcune considerazioni.

 Prima. Non è previsto il collegamento diretto stradale tra la “bretella” Feriolo-Fondotoce e l’innesto della circonvallazione, collocato su via 42 Martiri tra il cimitero e la strada d’accesso al campeggio “Continental”. Ciò potrebbe indurre l’automobilista locale, che conosce le nostre strade, a proseguire direttamente sulla litoranea verso Fondotoce, snobbando il tracciato della circonvallazione perchè più lungo (grande rotonda “lollypop” + un tratto di via 42 Martiri + il percorso in galleria più lungo di quello litoraneo); a meno che sulla litoranea non si istituisca – e la cosa sarebbe auspicabile/apprezzabile – un senso unico in direzione Fondotoce tra lo sbocco della circonvallazione (zona “Villa Esperia”) e la crociera, consentendo il doppio senso solo ai residenti di Fondotoce e solo fino all’altezza della “Costa  Azzurra” e realizzando così un allungamento significativo della pista ciclabile.

 Seconda. Il primo tratto della circonvallazione (rotonda cimitero-provinciale per Mergozzo) genererà conflitto con i due percorsi ciclopedonali esistenti (quello in direzione della stazione e quello lungo il canale all’altezza del “Continental”). Bisogna che la progettazione definitiva ed esecutiva studi soluzioni che salvaguardino le piste interessate, evitando commistioni viabilistiche e conflitti con l’asse stradale della circonvallazione.

 Terza. Uno dei punti più delicati è rappresentato dall’ingresso in galleria subito dopo il superamento della Provinciale per Mergozzo: l’impatto ambientale del manufatto stradale che dalla piana porta verso l’imbocco della galleria deve essere il più possibile mitigato, adottando una soluzione che limiti in massimo grado la quota d’ingresso al Monterosso.

Questi problemi avrebbero dovuto rappresentare nel biennio trascorso il “pane quotidiano” dei rapporti tra Comune e progettisti e tra Comune e popolazione (di Fondotoce, ma non solo), in modo da portare in Conferenza dei Servizi una soluzione ragionata e condivisa sul piano locale. Così non è stato. Ed ora, con il Comune commissariato e completamente privo di rappresentanza democratica, chi si interesserà di una questione che sarà centrale e dirimente per la vita della città nei prossimi anni?

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