COMUNE E LOTTA ALL’EVASIONE. FATTO UN PASSO, NE MANCANO ALTRI

Il Comune, dopo mille sollecitazioni delle Minoranza, finalmente fa qualcosa sul fronte del contrasto dell’evasione fiscale. Ma il percorso è appena agli inizi.

E’ una buona notizia quella che abbiamo letto in questi giorni: il Comune di Verbania ha aderito (cfr. link a fine articolo) al Protocollo d’Intesa tra Agenzia delle Entrate e Anci per contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale. E’ una buona notizia perché da oltre sei mesi i Gruppi di Minoranza incalzavano l’Amministrazione affinché provvedesse ad istituire – così come previsto dalla Manovra Tremonti maggio/luglio 2010 – il Consiglio Tributario Comunale. I nostri lettori troveranno qui gli approfondimenti opportuni: https://www.verbaniasettanta.it/?p=2665, https://www.verbaniasettanta.it/?p=2260  https://www.verbaniasettanta.it/?p=2569.

Quello che ha fatto il Comune è però ancora molto poco: di fatto, si è limitato a recepire sul piano locale un accordo nazionale Agenzia delle Entrate/ANCI; e lo ha fatto con non poco ritardo (l’Accordo nazionale è del novembre 2009). Ora i Protocolli di accertamento fiscale e tributario di cui dispone il Comune di Verbania sono due: il primo, sottoscritto nel 2008 dalla Giunta di Centrosinistra con la Guardia di Finanza, è mirato alla verifica della veridicità delle dichiarazioni reddituali e patrimoniali rese da coloro che hanno richiesto e ottenuto sostegno economico dall’Amministrazione (case popolari, esenzione dal ticket, riduzione di tariffe, contributi economici, buoni mensa, ecc.); il secondo è quello sottoscritto ora con l’Agenzia delle Entrate e riguarda più ampiamente tutta la materia fiscale.

C’è però un rischio reale e incombente, e cioè che il Protocollo rimanga lettera morta. Perché ciò non capiti, l’unica via è quella del coinvolgimento degli organi di controllo  e di indirizzo del Comune, in modo tale che le segnalazioni di accertamento e di verifica siano il risultato di un processo trasparente, riconoscibile e responsabilizzato e non l’esito di decisioni (o di non-decisioni!) assunte in maniera indefinita e deresponsabilizzata.

Attendiamo pertanto che l’assessore competente porti quanto prima l’intera materia all’attenzione dell’unico organismo in grado di assicurare massima trasparenza e massimo coinvolgimento democratico: la Commissione Consiliare Bilancio e Finanze.

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