Il quadro dei danni causati dal nubifragio si aggrava progressivamente e la questione delle risorse finanziarie per ripartire non si sblocca. Tra interrogazioni parlamentari, lettere a Monti e sopralluoghi annunciati, esiste un’altra possibilità.
Passano le ore (non i giorni…) e il quadro del nubifragio di sabato si fa sempre più preoccupante. La querelle tra i consiglieri regionali Cattaneo, De Magistris e Reschigna sull’opportunità a meno di richiedere lo stato di calamità/emergenza e sull’esistenza di risorse regionali per qualche decina di milioni di euro già disponibili ha generato come ultima dichiarazione quella di Cattaneo a La Stampa, nella quale non solo si annuncia che quei soldi (27/30 milioni) non sono disponibili per il Verbano, ma che la lista d’attesa degli interventi già richiesti altrove (e non effettuati) è lunga ….. 70 milioni di euro!
L’ultimo comunicato-stampa del Comune parla di danni al solo patrimonio e demanio comunali (escludendo quindi le Ville Taranto e San Remigio, di proprietà statale e regionale) di quasi 8 milioni, ai quali aggiungere un altro milione di spese per gli interventi di emergenza. In attesa che in tempo zero la Giunta convochi una riunione della Conferenza dei Capigruppo per illustrare ai Gruppi Consiliari i contenuti e i criteri tecnico-finanziari di una così imponente quantificazione dei danni, il dibattito sul reperimento dei denari necessari a far ripartire la città si muove tra un’interrogazione parlamentare, un sopralluogo annunciato e una lettera da inviare a Mario Monti.
Eppure non c’è da perdere un’ora sola. Da queste colonne due giorni fa avevamo proposto una soluzione che incontrerebbe – come i moltissimi contatti avuti in questi giorni con i cittadini confermano – il gradimento e il consenso convinto del 90% della popolazione e contribuirebbe ad aprire una stagione nuova nell’amministrazione della città. Non capirlo significherebbe assumersi una gravissima responsabilità.