DEVONO TORNARE LIBEROBIS E BIKESHARING

Pubblichiamo volentieri la lettera-proposta per le prossime Amministrative di un verbanese trapiantato a Milano per lavoro: trasporto pubblico e mobilità ciclopedonale.

 Egregio Sig Claudio Zanotti

                                                      sono nato a Intra e trasferito da ragazzo a Milano per lavoro, ma non ho mai dimenticato i nostri luoghi ed ho sempre mantenuto casa qui, dove torno sempre volentieri quando posso. Mi permetto pertanto, anche se non residente, di segnalarLe delle possibili azioni che lei anche come (credo e le auguro) prossimo sindaco potrà prendere in considerazione.

 La prima è il ripristino della mobilità gratuita sui mezzi pubblici  (a proposito, iniziativa che viene considerata in alcune città del nord Europa e che dal primo gennaio 2013 è attiva a Tallinn, capitale dell’Estonia, con diminuzione del traffico riscontrata superiore al 15% con conseguenti vantaggi  per inquinamento, vivibilità , ecc).

 Mi sembra importante anche il bike sharing, non è solo per mobilità sostenibile, ma anche per il rilancio del turismo  (so che nella passata legislatura avevate cominciato a prenderlo in seria considerazione, ma purtroppo la Giunta ha fatto scelte diverse).  Nella conferenza-stampa di ieri (3 luglio) a Milano il Comune ha dato i dati di utilizzo del servizio  limitato solo al centro di Milano: nei 6 mesi di quest’anno i prelievi di biciclette sono stati 903.000: sono dati che si riferiscono ad una stagione che, come tutti sappiamo, è stata piovosa ed non ha certo favorito l’uso di biciclette. (ribadisco: quasi un milione di utilizzi in sei mesi piovosi e solo in centro)

 Il sistema di utilizzo a Milano mi sembra piuttosto complicato (abbonamenti, ecc.).

Personalmente mi sono trovato meglio a Lione, dove nella stazione di bike sharing era sufficiente inserire una qualsiasi carta di credito e digitare l’utilizzo (un giorno o tre o ancora per sette giorni): sulla carta parte un addebito corrispondente (mi sembra un euro per 1 giorno, 2,5 per tre giorni e 4 per sette; inoltre, un addebito di 150 euro a garanzia della bici restituito nel momento in cui si riponeva la bici nella rastrelliera). La dimostrazione di quanto funziona bene a Lione questo sistema per i turisti  è confermata dalla difficoltà a trovare parcheggio per la bici, che, pur numerosi ad ogni angolo, erano spesso pieni per il grande utilizzo. Ed è normale vedere le persone uscire dal ristorante ed inforcare la bici: cosa da noi rarissima.

 Avevo letto di costi alti e proibitivi sia di biciclette che di stazioni di bike sharing, ma credo che con un buon lavoro questi possano essere contenuti

Roberto Ricci

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