Con il raddoppio del depuratore e il radicale ripotenziamento del pozzo 4, Verbania e i Comuni dell’entroterra hanno risolto per i prossimi decenni il problema del ciclo idrico. Due opere strategiche volute, finanziate e realizzate dal Centrosinistra
Mentre Lega Nord e PdL buttano definitivamente a mare LiberoBus, annunciando il debutto della sedicente “capitale” dei laghi con due straordinari avvenimenti (l’immissione degli avannotti a marzo durante l’immancabile convegno e una mostra di imbarcazioni e attrezzature di nautica a luglio), conviene forse spendere qualche parola su un paio di opere pubbliche che meglio di tanti comunicati-stampa dimostrano che cosa significhi amministrare una città.
Si sono conclusi da poco i lavori di ripotenziamento di uno dei pozzi dell’acquedotto cittadino, quello che si trova all’interno dell’area dell’Ufficio Tecnico a Intra. Cosa routinaria, potrebbe pensare più d’uno tra voi. Non direi proprio. Questo lavoro è di portata strategica non solo per Verbania, ma anche per tutti i Comuni della collina che dipendono nei momenti di crisi idrica dalla nostra falda: il pozzo, portato da 70 e circa 200 metri di profondità, “pesca” in una falda dalla quale è in grado di estrarre fino a 200 litri/secondo, una quantità d’acqua in grado da sola di fare fronte al fabbisogno idrico dell’intera città. Ciò significa che Verbania e Comuni limitrofi hanno ora a disposizione un’infrastrutturazione di pozzi in grado di assicurare per decenni e decenni la piena autosufficienza di un bene essenziale come l’acqua. E se tra qualche anno dovesse realizzarsi anche l’impianto di potabilizzazione dell’acqua del lago di Mergozzo, questa autosufficienza quantitativa e qualitativa si estenderebbe e si consoliderebbe ulteriormente.
In faccia al nuovo pozzo ripotenziato, lungo via Olanda, sono in corso (finiranno tra fine 2010 e inizi 2011) i lavori di ampliamento dell’impianto di depurazione, al quale afferiscono oggi i liquami di Verbania e di tutti i Comuni limitrofi. L’impianto era al limite della saturazione, mentre con l’ampliamento in corso (4 milioni complessivi di costo, al 50% finanziati dalla Regione nel quinquennio 2005-2010) aumenterà di circa il 60% la sua potenzialità smaltitoria, mettendo anche in questo caso “in sicurezza” per decenni il servizio di depurazione del Verbano.
Sono queste due delle innumerevoli opere pubbliche pensate, progettate, finanziate e mandate in esecuzione tra 2004 e 2009 dall’Amministrazione di Centrosinistra, grazie anche alla costituzione dell’Ato interprovinciale dell’acqua e al suo piano ventennale di investimenti. Si tratta di infrastrutture essenziali e basilari per la città: forse fanno poca “scena”, ma cambiano in profondità – migliorandola stabilmente – la qualità di vita dell’intera comunità. E’ giusto ricordarlo in tempi nei quali dobbiamo sorbirci le sbrodolate mediatiche del Comune sul bonus di 80 € per una bicicletta o le tiritere infinite sulle festa a Villa Giulia.