FACCIA TOSTA E MEMORIA CORTA

Tre anni e mezzo fa si applaudiva sul palco delle autorità alla posa della prima pietra. Oggi ci si straccia le vesti per l’antiestetica recinzione di sicurezza. Quando la coerenza è una virtù …

 Merita davvero una lettura il prezioso cammeo che la penna di Zacchera ha dedicato alla questura di Verbania. Nel mirino del sindaco nientepopodimenoché ….. la recinzione dell’edifico. Brutta. Brutta brutta brutta. Brutta – verrebbe da dire – come tutte recinzioni di sicurezza degli stabili militari e delle forze dell’ordine. E poi il piagnisteo sull’impotenza del Comune ad intervenire su progettazione ed esecuzione a causa del “segreto di Stato” imposto dalle caratteristiche dell’edificio.

Ma quando Zacchera, dai banchi di minoranza del Consiglio Comunale, si scagliava contro la Giunta di Centrosinistra per non aver modificato i contenuti architettonici del progetto, forse che non c’era il “segreto di Stato” a impedire ogni ingerenza del Comune? Certo che c’era, ma allora veniva comodo ignorarne l’esistenza pur di dare addosso all’Amministrazione in carica. Adesso invece il “segreto” viene sbandierato per giustificare l’impossibilità ad intervenire del Comune.

E come non ricordare, nel marzo 2009, il deputato e candidato-sindaco Zacchera pavoneggiarsi in prima fila sul palco delle autorità e sgomitare a beneficio di telecamera nella giornata della solenne “posa della prima pietra” del vituperato edificio? Allora per la passerella mediatica ad uso elettorale andava bene anche la questura; oggi invece, sempre a fini mediatici ed elettorali, si dà addosso perfino a una recinzione.

La ricetta è quella di sempre: faccia tosta e confidare nella memoria corta del cittadino.

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