FARE CASSA CON IL CONDOMINIO

Si torna a costruire, e massicciamente, a Sant’Anna; tra le previsioni della Variante approvata in Consiglio Comunale, anche un bel condominione di cinque piani su un fazzoletto d’asfalto di proprietà comunale a ridosso di c.so Europa.

Il Consiglio Comunale ha approvato definitivamente, con il voto della maggioranza di Destra e Lega Nord, una Variante Urbanistica “omnibus” che tra le altre cose torna a prevedere l’edificazione residenziale nel quartiere di Sant’Anna. Già in un precedente numero di questo foglio avevamo espresso forti perplessità per una scelta che sacrifica suoli “vergini” in un quartiere ad alta densità edilizia, mentre nel Piano Regolatore esistono schede non attuate di aree di riuso e di riqualificazione di manufatti degradati in altre parti della città. Come dire: restano inutilizzate aree già edificate e in stato d’abbandono e si impegnano aree e terreni liberi per farci nuove case. E tutto ciò – davvero la coerenza in politica è rara avis! – per volontà della Destra ex missina e forzaitaliota, che per anni sì è riempita la bocca con gli “scempi” edilizi del quartiere di Sant’Anna.

Oggi conviene portare la nostra attenzione sulla imponente previsione edificatoria dell’area ove sorge il bar Barcollo, lungo c.so Europa, all’altezza della rotonda che porta al terzo ponte. L’area e il manufatto del bar sono di proprietà comunale e gli spazi pubblici sono destinati a parcheggio. Ora, nonostante il parere contrario del Consiglio di Quartiere di Pallanza e di tutta la Minoranza consiliare, Destra e Lega Nord hanno su quell’area previsto la costruzione di un imponente edificio di cinque piani. Il nuovo condominione è stato giustificato come necessario intervento di “ricucitura urbanistica”, di “omogeneizzazione delle tipologie edilizie preesistenti”, di “nuove quinte”, ecc ecc.

Ora, in una zona a edificazione eterogenea fatta di condomini pluripiano, di casette a due piani, di villette unifamiliari, di autofficine, di uffici e negozi, ogni intervento su quell’area poteva trovare la sua bella giustificazione: da un parchetto-giochi a un condominio, dalla sistemazione del bar a un ampliamento del parcheggio, sino a un edificio di due/tre piani fuori terra.

Perché allora l’ennesimo condominione? Tra tutte le lambiccate spiegazioni urbanistiche, mi convince molto la spiegazione non data, cioè quella patrimoniale: mettere all’asta l’area con la sua bella, elevatissima volumetria residenziale e fare cassa per il Comune. E’ forse peccato? No di certo. Ma è importante che i cittadini abbiano tutti gli elementi per conoscere, farsi un’idea, giudicare. E i soldini che si spera di incassare? Potrebbero servire per finanziare – chessò – gli svariati milioni di aumento di spesa che il teatro di Arroyo trasferito all’Arena comporterà per le casse comunali.

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