FERMARE IL CEM E “RIMODULARE” IL PISU: LO CHIEDE IL PD AL COMMISSARIO

Il PD ha presentato al Commissario Straordinario del Comune l’articolato documento sul CEM che qui di seguito riproduciamo. Si tratta di un testo nel quale vengono puntualmente argomentate le ragioni a sostegno del blocco dei lavori del Centro Eventi e ipotizzate tre diverse soluzioni di impiego dei fondi PISU di Regione e Unione Europea. A mio parere, una quarta soluzione, razionale e percorribile con relativa facilità, è rappresentata dalla realizzazione del polo culturale e teatrale di piazza F.lli Bandiera in Sassonia secondo i contenuti elaborati nel 2009 a livello di progetto definitivo e (parzialmente) esecutivo dal Gruppo Stones/Arroyo. Confidiamo ora che il Commissario, consapevole della radicale insostenibilità del Cem, chieda alla Regione di rimodulare il PISU, stralciando il mastodonte dell’arena e realizzando altri interventi coerenti con le finalità dello stanziamento.

 Il Partito Democratico di Verbania considera oggi assolutamente prioritario evitare la costruzione del Centro Eventi Multifunzionale (CEM), in ciò esprimendo piena coerenza con l’azione politico-amministrativa sviluppata nel corso del triennio 2010-2012. La realizzazione del CEM costituisce un azzardo gravissimo destinato ad avere ripercussioni disastrose sulla municipalità di Verbania, come il Gruppo Consiliare del PD e i Gruppi di Minoranza hanno in più occasioni ribadito durante le sedute di Consiglio Comunale dedicate a questo tema.

A giudizio del PD verbanese, in estrema sintesi le ragioni che oggi sostengono l’opportunità della sospensione e del successivo annullamento dell’iter di realizzazione del CEM sono le seguenti:

  • Sussiste ad oggi un contenzioso che coinvolge i progettisti che hanno redatto il progetto definitivo e quelli che hanno redatto il progetto esecutivo; il contenzioso verte sulle denunciate “carenze progettuali” che l’aggiudicatario dell’appalto integrato del CEM avrebbe individuato nel progetto definitivo e che i progettisti del definitivo  respingono; il riconoscimento delle “carenze progettuali” determinerebbe un incremento dei costi di costruzione.
  • I lavori di costruzione del CEM devono essere preceduti dalla rimozione e dalla bonifica dei terreni dell’area interessata dagli scavi; le risorse finanziarie previste a Bilancio 2012 sono insufficienti e ad oggi manca una previsione attendibile dei costi della bonifica.
  • L’approvazione nel mese di aprile 2012 dell’ultima versione del progetto definitivo ha rivelato una mancanza di copertura finanziaria per il completamento dell’opera, stante il fatto che per assicurare la copertura degli oneri aggiuntivi alle opere strutturali sono state eliminate dal Quadro Economico le voci di costo a copertura della dotazione degli impianti e delle attrezzature del CEM, che dovranno essere finanziate a parte con risorse aggiuntive oggi non previste dall’Amministrazione.
  • Il Piano di gestione dell’opera, approvato a maggioranza dal Consiglio Comunale nel novembre 2011, risulta totalmente inattendibile nella parte in cui si prevedono come perfettamente identici i ricavi della gestione congressistica e i ricavi della gestione commerciale/ristorazione su un arco temporale di diciotto anni; risulta inoltre priva di ogni giustificazione la previsione del numero minimo annuo di eventi di congressistica in grado di sostenere gli asseriti ricavi.
  • Il Piano di Gestione stima inoltre in maniera del tutto irrealistica e immotivata in soli 23.000 € il deficit annuo di gestione a carico del Comune del segmento culturale del CEM (attività teatrali e manifestazioni artistiche), quando nel 2009 la stessa gestione contenuta nel Piano relativo al progetto di nuovo teatro in piazza F.lli Bandiera ipotizzava un deficit annua  a carico del Comune di 160.000 € circa.
  • I finanziamenti del PISU accordati al Comune di Verbania per la realizzazione del CEM (10 milioni di euro) sono vincolati alla completa realizzazione dell’opera entro il 31/12/2014 (con possibile deroga al 30/6/2015), pena la restituzione del finanziamento ottenuto; i ritardi sinora intervenuti e l’esistenza del contenzioso non risulto tra progettisti dell’Esecutivo e del Definitivo lasciano realisticamente supporre che un’opera così impegnativa e complessa – ad oggi ancora nella fase di validazione della progettazione esecutiva – non possa assolutamente essere realizza tata e collaudata entro il prossimo biennio.

Nella Relazione stesa dal Collegio dei Revisori dei Conti a corredo del Piano Finanziario di realizzazione e gestione del CEM, si legge testualmente: “circa a modalità di gestione, affidata completamente a terzi, essa potrebbe rivelarsi inattuabile ove le gare d’appalto andassero deserte con conseguente, si ritiene, decisione di gestione diretta non ipotizzata nel piano”; l’obiezione sollevata dai Revisori, cioè l’eventualità che la gara di affidamenti a terzi della gestione del CEM vada deserta, con conseguente gestione diretta da parte del Comune non contemplata nel Piano, non ha mai avuto risposta da parte dell’Amministrazione e continua a gravare come un macigno sulla sostenibilità futura delle finanze comunali, nel caso in cui si dovesse con esse fare fronte ai costi di gestione del CEM

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Nel momento in cui si chiede al Commissario di agire per sospendere e annullare la realizzazione del CEM, il Partito Democratico suggerisce altri possibili impieghi delle imponenti risorse finanziarie messe a disposizione dal PISU, previo ridefinizione del Progetto d’intesa con la Regione Piemonte:

           Ipotesi 1. Riqualificazione dell’area Sassonia-Sant’Anna-Arena-lungolago di Intra  con la realizzazione di tutte o parte delle seguenti opere: 

  • nuova progettazione e rifacimento del parco Cavallotti;
  • ripristino complessivo con migliorìe del lungolago di Intra;
  • completamento della riqualificazione di palazzo Flaim;
  • risanamento e/o nuova progettazione con rifacimento dei parchi ex minigolf, arena, villa
  • Maioni e piazza San Giuseppe;
  • copertura dell’arena e migliorìe complessive alla struttura;
  • passerella pedonale tra l’arena e Intra;
  • recupero ambientale delle sponde del San Bernardino;
  • recupero integrale dell’ex Camera del Lavoro di piazza F.lli Bandiera;

 

  • Ipotesi  2.  Acquisizioni patrimoniali finalizzate all’arricchimento dell’offerta culturale e turistica della città attraverso: 
  • acquisto di Villa San Remigio dalla Regione Piemonte e sua riqualificazione attraverso l’utilizzo dei fondi messi a disposizione con l’Accordo di Programma Comune-Regione-Provincia-Fondazione Cariplo per la valorizzazione e il rafforzamento dell’immagine della città di Verbania e del territorio piemontese del Lago Maggiore nei circuiti del turismo culturale e botanico nazionale e internazionale;
  • acquisto di Casa Ceretti in Sassonia a Intra dal Museo del Paesaggio, mantenendo il         vincolo di destinazione culturale ed espositiva e rafforzando la riqualificazione del       quartiere così come già indicato nel’ipotesi 1. 
  • Ipotesi 3. Rafforzamento della mobilità alternativa (ciclo-pedonale e mezzi pubblici) attraverso il finanziamento del progetto LiberoBus, attivo a Verbania tra il 2007 e il 2010, e la realizzazione del primo lotto di pista ciclopedonale Fondotoce-Suna di cui allo studio di fattibilità fatto predisporre dall’Amministrazione Comunale nei mesi scorsi all’interno della rimodulazione del Programma Territoriale Integrato.

 Il Partito Democratico di Verbania dichiara fin da ora la propria disponibilità a collaborare con il Commissario Straordinario per l’esame e l’approfondimento delle problematiche oggetto della presente nota.

                                                                             Circolo Partito Democratico di Verbania

 Verbania, maggio 2013

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