GOLF A FONDOTOCE. COME SBAGLIARE TUTTO

Al Comune di Verbania rivolgiamo un caldo invito: riavvolgete per intero il nastro di questa storia, riconsiderate le incaute, trionfalistiche e propagandistiche affermazioni ad uso della stampa e, soprattutto, aprite quel confronto a tutto campo che sino ad oggi è completamente mancato. In Consiglio Comunale, in Commissione Urbanistica, nel Consiglio di Quartiere, nell’assemblea di Fondotoce.

 

Sui media locali è fragorosamente esplosa la “grana” della realizzazione di un campo da golf a ridosso dell’abitato di Fondotoce ed all’interno dell’area dell’omonima Riserva Naturale. Ed è esplosa nel modo peggiore, a causa delle dichiarazioni – tanto improvvide quanto stupefacenti – rese alla stampa locale dall’assessore allo Sport.

 

Ora, pur prescindendo dalle marchiane alterazioni della realtà contenute nelle dichiarazioni e nell’articolo (“Risorge il golf degli Anni Trenta”, “L’Amministrazione punta a recuperare il vecchio campo“) tese ad accreditare l’intervento come un semplice “recupero” di qualcosa di già esistente da fare “risorgere”, mentre si tratta a tutti gli effetti di una vera e propria nuova struttura da realizzare su un’area completamente naturalizzata e per questo motivo sottoposta a vincolo di conservazione, ciò che lascia stupefatti è l’incosciente leggerezza con la quale l’Amministrazione Comunale dà trionfalisticamente per bell’e fatta la cosa. E la cosa (campo da 18 buche per 38 ha di superficie) non appartiene propriamente al genere “de minimis”: la trasformazione radicale di una vasta area a prato, con imponenti lavori di rimodellamento del terreno (scavi, riporto e immissione abbondante di terreno); la modificazione di habitat naturali “di interesse comunitario” (10% della superficie dell’intera Riserva); l’impiego di fertilizzanti e fitofarmaci per la cura del green in zone sottoposte vincolo; la trasformazione della grande cascina dell’ex azienda agricola per la realizzazione della club house, del campo pratica e del parcheggio. Il tutto in un compendio territoriale che già vede nel raggio di pochi chilometri la presenza di ben quattro campi da golf.

E che si tratti di una cosa tutt’altro che minima, lo si evince dalle undici dense, fitte e documentate pagine di relazione che l’Arpa provinciale ha rimesso alla fine dello scorso novembre al Consiglio Direttivo dell’Ente di Gestione della Riserva del Fondo Toce, al quale spetta il compito di trattare una materia così delicata. Undici pagine fitte e dense che si concludono cosi: “sulla base dell’analisi condotta, la proposta di variante al Piano Naturalistico per la realizzazione di un campo da golf comporterà: la completa eliminazione dell’ecosistema costituito dall’alternanza di ambienti prativi e boscati adiacente al canneto e, conseguentemente, l’annullamento della sua funzione di protezione a carico del SIC; la compromissione della connessione ecologica tra le porzioni del SIC con conseguente incremento della frammentazione ecosistemica;      l’introduzione di specie vegetali alloctone e la banalizzazione in termini floristici dei caratteri di naturalità e biodiversità attuali dell’area prativa interferita che nel tempo ha assunto connotazioni assimilabili a quelle dei “prati stabili da sfalcio di bassa quota”; la sottrazione di habitat idonei al foraggiamento, sosta e rifugio di specie svernanti e di passaggio; il peggioramento dello stato di qualità delle acque e degli ecosistemi acquatici in relazione all’utilizzo di pesticidi con ricaduta indiretta anche su tutta la rete trofica; il rischio di depauperamento della falda freatica che alimenta il canneto ed il bosco ripariale; il consumo di suolo e la trasformazione del paesaggio; il disturbo connesso all’aumento della frequentazione dell’area (principalmente rumore ed illuminazione) che va a sovrapporsi a quello legato alla fruizione turistica locale esistente. A questi impatti vanno ad aggiungersi, con inevitabili effetti cumulativi, quelli determinati dalla realizzazione delle strutture connesse al golf esterne al confine del SIC e non contemplate nello studio di incidenza”.

A ciò aggiungiamo il fatto, certo non irrilevante, che di questa vicenda, spiattellata sui giornali come “recupero” pronto a partire di una struttura già esistente (?), nessuno ha saputo nulla. Non la Commissione Urbanistica, non la Commissione Sport, non il Consiglio Comunale, non i singoli Gruppi Consiliari. Ma soprattutto nessuno (sindaco, Giunta, assessore Balzarini) ha sentito il bisogno di confrontarsi con la popolazione di Fondotoce e con il Consiglio di Quartiere di Verbania Ovest. Eppure il tempo non mancava: la proposta di realizzare il campo da golf è stata depositata all’Ente di Gestione della Riserva quasi un anno fa, nell’aprile del 2012; e l’assessore Balzarini in quell’Ente siede come componente del Consiglio Direttivo.

Per adesso ci fermiamo qui. E al Comune di Verbania rivolgiamo un caldo invito: riavvolgete per intero il nastro di questa storia, riconsiderate le incaute, trionfalistiche e propagandistiche affermazioni ad uso della stampa e, soprattutto, aprite quel confronto a tutto campo che sino ad oggi è completamente mancato. In Consiglio Comunale, in Commissione Urbanistica, nel Consiglio di Quartiere, nell’assemblea di Fondotoce.

Questa voce è stata pubblicata in Politica cittadina. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento