I TITANI DEL W.C.

Nodi inestricabili soffocano la città e impegnano da oltre tre anni le forze migliori della politica locale alla ricerca di una soluzione: ma chi dovrà mai sistemare i gabinetti pubblici dell’attracco dei traghetti?

E’ un must del vuoto pneumatico informativo di agosto la notiziola sui gabinetti pubblici che non funzionano. E la storia del bagni alla stazione d’imbarco dei traghetti della Navigazione Lago Maggiore a Intra è divertente assai. Sul finire del precedente ciclo amministrativo (nel 2008 o giù di lì) il Comune ha imposto la chiusura di quei bagni per inoppugnabili ragioni igienico-sanitarie (gli scarichi andavano direttamente a lago). A Lega e PdL non parve allora vero di potersi scagliare contro l’inerzia dell’Amministrazione che non aveva saputo risolvere in quattro e quattr’otto il problema, in verità piuttosto complesso (il servizio è della N.L.M., l’edifico appartiene alla Regione e i bagni pubblici interessano il Comune).

Sono più di tre anni che Lega e PdL governano la città, ma all’orizzonte non è comparso lo Speedy Gonzalez de noantri: sull’inattivo gabinetto si sono sprecate le interrogazioni, le interpellanze, i comunicati-stampa, le dichiarazioni a giornali e tv, ma lo sciacquone del water rimane silente. Bella la demagogia elettorale, ma amministrare è un’altra roba…. Ora però il cesso pubblico è assurto alla dignità di grave problema politico e dal campo sono scomparsi i peones. Adesso si fronteggiano i titani della politica locale: il sindaco Zacchera (PdL) e il consigliere regionale De Magistris (Lega), quest’ultimo peraltro tarantolato da canicolari smanie comunicazionali (si legga qui la sapida noterella di Renato Brignone su Verbania. Focus On).

I quali summenzionati titani se le danno di santa ragione dalle pagine dei giornali, come ben documenta questo pezzo di Vco Azzurra Tv. Da tre anni e più Zacchera scarica ogni responsabilità sulla Regione, alla quale toccherebbero i lavori di messa a norma. Ennò, picchia i pugni De Magistris, sdraiato a difesa della Regione: al Comune tocca cacciare i soldi! Insomma, il sindaco e il suo primo vicesindaco in tre anni e rotti non soltanto non hanno fatto avanzare di un millimetro la soluzione di un problema che non è propriamente assimilabile – per complessità – ad enigmi della geometria greca come la quadratura del cerchio, la trisezione dell’angolo o la duplicazione del cubo, ma neppure si sono messi d’accordo sul prologo della premessa, cioè su chi deve fare cosa.

Ancora una volta, cambiaverbania! Partendo titanicamente dal wc.

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