IBRIDO ALL’ARENA: DISPERAZIONE E POVERE BUGIE

Il progetto Arroyo dell’arena è a tutti gli effetti un progetto nuovo rispetto a quello del teatro in piazza F.lli Bandiera e dunque l’affidamento della progettazione andava fatto a gara. Lo dice l’Autorità di Vigilanza, confermando la denuncia del nostro Esposto. Lega Nord e PdL cercano puerilmente di nascondere la verità, mentre l’Autorità impone di “ripristinare la legittimità”.

L’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici invita la Stazione Appaltante (cioè il Comune) ad agire in autotutela per il ripristino della legittimità dell’intero procedimento”. Con queste parole l’Autorità nazionale che vigila sul rispetto della legge nell’affidamento dei contratti da parte degli enti pubblici chiude la sua istruttoria sull’Esposto (leggilo qui: Teatro di Verbania-Esposto Progetto preliminare e definitivo) con il quale i consiglieri comunali Rolla e Zanotti lo scorso agosto denunciavano l’illegittimità dell’affidamento diretto e senza gara della progettazione preliminare e definitiva dell’ibrido teatro/centro-eventi all’arch. Arroyo.

Il provvedimento dell’Autorità di Vigilanza, scritto in un italiano che grida vendetta, può essere letto integralmente qui: Teatro-risposta esposto AVCP. Nel micidiale italo-burocratese romano, l’Autorità smentisce le affermazioni del Comune, secondo il quale il progetto-arena avrebbe mantenuto le principali caratteristiche del progetto-f.lli Bandiera: “sembra di ravvisare un’evidente modificazione delle approvate idee progettuali, in quanto dal punto di vista architettonico e pertanto, rispetto all’idea progettuale del concorso, il confronto sembra fare emergere naturali differenze progettuali. La conformazione degli “stones” appare diversa, nonché la loro dislocazione areale; la struttura ondulata di collegamento spaziale appare scomparsa, sostituita da una struttura multisala quadrangolare digradante verso il lago…Orbene, appare che l’idea progettuale abbia subito…cambiamenti…atti a far presumere si tratti di un progetto nuovo rispetto al precedente”. Amen. Dunque, andava fatta una gara pubblica per affidare il nuovo progetto dell’arena. Si muova quindi il Comune – conclude l’Autorità – “a ripristinare la legittimità dell’intero procedimento”.

Non può però passare sotto silenzio la disperazione di Zacchera quando ha letto – grazie a un’anticipazione via fax di qualche giorno – il provvedimento dell’Autorità. Invece di cospargersi in capo di cenere e dire “abbiamo sbagliato, agiremo in autotutela e ripristineremo la legittimità”, ha fatto scrivere ai quattro inconsapevoli capigruppo di Maggioranza (Scarpinato. Tigano, Cozzi, Montani) un comunicato-stampa in cui si dava la notizia dell’”archiviazione dell’Esposto” e si faceva falsamente intendere che i contenuti dell’Esposto erano stati rigettati. Ma quale archiviazione e quale rigetto! Tutto il contrario, come avrete potuto leggere e constatare sul documento originale.

E adesso si parte per indurre il Comune a “ripristinare la legittimità”. Noi ci auguriamo che ciò avvenga, come suggerisce l’Autorità, per autotutela, e cioè con provvedimenti autonomi dell’Amministrazione; ad esempio, con l’annullamento delle Delibere di Giunta (1/2010 e 241/2010) con cui s’è affidata senza gara ad Arroyo la progettazione dell’Arena e la contestuale indizione di una bella gara a evidenza pubblica per scegliere – se proprio la Giunta non può farne a meno e comunque nel rispetto della legge – progetto e progettista. E se non agirà il Comune, sarà nostra cura chiedere l’intervento degli Organi di Magistratura ordinaria e contabile, nonché informare gli altri 9 concorrenti dell’originario Concorso Internazionale di Progettazione del nuovo teatro in piazza F.lli Bandiera dello stravolgimento della procedura rilevato qualche mese fa dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri e ora anche dall’Autorità di Vigilanza.

E naturalmente di questo provvedimento dell’Autorità di Vigilanza viene in queste ore portata a conoscenza anche la Regione Piemonte: finanziare il PISU – a fronte di un’accertata illegittimità della procedura di progettazione dell’opera che assorbirebbe il 75% dell’intero finanziamento richiesto – sarebbe davvero un bell’azzardo. Contiamo che la Regione non lo voglia correre.

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