IL “BUON COMPLEANNO” A ZACCHERA DI CATTANEO E MONTANI

Miglior modo per solennizzare il secondo compleanno della Giunta Zacchera non ci poteva essere: il segretario provinciale del suo partito e quello della Lega Nord gli intimano di lasciare il “doppio incarico”, ricordano che “sta perdendo consenso” e che deve dedicare più tempo a Verbania. Le stesse cose che dice il Centrosinistra!

Vi ricordate nel giugno 2010 cosa dicevano Cattaneo e Montani del primo anno della Giunta Zacchera? Questo, testualmente: “un’onda di opinione pubblica non entusiasta è cresciuta in citta’”; “Se dovesse finire oggi, questa non è certo un’Amministrazione che passa alla Storia”; “Molti nostri elettori sono arrabbiati”. Non ci credete? Rinfrescatevi la memoria con questo link: https://www.verbaniasettanta.it/2010/06/

Sono trascorsi dodici mesi e con perfidia sopraffina i due azionisti principali della premiata (?) ditta “Zacchera & co.” tornano a dare la pagellina: Cattaneo con la bella intervista che trovate in fondo a questo numero, Montani con il comunicato compendiato su Verbania News: http://www.verbanianews.it/notizie/fatti/politica/9083-la-lega-qmeglio-se-zacchera-lascia-la-cameraq#josc21077. Dà fuoco alle polveri Valerio Cattaneo, coordinatore provinciale del PdL, che è il partito di Zacchera, con tre giudizi lapidari che equivalgono a un benservito: 1) “Zacchera a volte assume posizioni che non capisco”. Gli consiglierò di prestare più attenzione alla sua attività di sindaco“; 2) “Io al suo posto avrei già lasciato la Camera”; 3) “Pur lavorando bene, sta perdendo consensi, deve seguire di più la sua gente”.

Poteva esser da meno il segretario della Lega Nord, Enrico Montani? No che non poteva, ed ecco infatti la sadica stilettata: “Su una cosa siamo d’accordo con Cattaneo, Zacchera dovrebbe dimettersi da deputato della Camera, per poter adempiere al meglio al suo incarico di Sindaco di Verbania; Verbania non è un paesino di 1000 abitanti, ci sono problemi importanti a cui un sindaco si deve dedicare al 100%”.

Siamo ormai al tiro al piccione: che cosa dice la Minoranza da due anni a questa parte? che cosa leggono gli affezionati e numerosi lettori di questo foglio elettronico? Che il “doppio incarico”, oltre ad essere contro legge, è una pratica aberrante che avrebbe dovuto essere risolta addirittura prima delle elezioni; che il sindaco segue occasionalmente la vita della città e anche per questo perde consensi; che le posizioni politiche e amministrative che Zacchera assume sono incomprensibili. E che dice il duo Cattaneo/Montani, mandanti politici di Zacchera? La stessa cosa!

Rifilati in sequenza i due scapaccioni politico-mediatici al pover’uomo, la sadica coppia si spertica in divertite e spassose precisazioni. Montani: “E’ vero che Zacchera lavora tanto, ma dovrebbe farlo solo per la città. Faccio fatica io a fare il senatore e il consigliere comunale”. Cattaneo: “Mi auguro che non sia strumentalizzata una risposta ad una domanda in un’intervista, dove semplicemente ho detto che se fossi Zacchera mi dimetterei da Deputato per fare il Sindaco a tempo pieno. Sarà l’On. Marco Zacchera, politico di razza e uomo che stimo profondamente, a fare le proprie valutazioni”.

Non bastava essere sbertucciato sui giornali, facendo da punching bag nel confronto-scontro tra leghisti e pdiellini locali piuttosto nervosi dopo le elezioni di Domo e Novara. Ci mancava solo la doppia exscusatio non petita per sommare impietosamente al danno anche la beffa. Ed è arrivata.

 

INSOPPORTABILE

 Dopo il trattamento riservatogli da Montani e Cattaneo nell’articolo che avete appena letto, Zacchera tenta di limitare i danni uscendosene con una imbarazzata (e come poteva essere diversamente?) dichiarazione che inizia con queste parole: “Nel fare il sindaco sto dedicando ogni impegno e disponibilità, letteralmente dedicandoci la vita”.

E’ il solito, insopportabile vittimismo esibizionistico. Ma cosa pensa Zacchera? Che sia una gran cosa quella che dice? Tutti (meglio: quasi tutti) i sindaci che lo hanno preceduto hanno “letteralmente dedicato la vita” a quell’incarico. Ma a nessuno è mai balenata neppure lontanamente l’idea di andarlo a raccontare ai giornali; e tanto meno di farsene scudo in una sterile polemichetta intestina tra potentati locali del Carroccio e del Popolo della Libertà.

Ci sono parole che non andrebbero mai dette. Queste, per esempio.

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