IL SENSO UNICO A SUNA NON SI FARÀ di Ennio MADDALONI

Anche a Suna i cittadini si oppongono a un’ipotesi viabilistica che avrebbe portato più disagi che reali benefici. Prima ci si occupi di circonvallazione e di attraversamento della città: il resto verrà da sé.

Nella riunione del Consiglio di Quartiere Ovest di giovedì 20 maggio, la maggior parte dei presenti si è espressa contro l’ipotesi avanzata dalla Amministrazione Comunale di istituire un senso unico sul lungo lago di Suna al fine di aumentare i parcheggi, utilizzando la carreggiata rimasta libera. Il sindaco dopo aver tastato il polso alla popolazione ha deciso per il no! La grande maggioranza della popolazione non se l’è sentita di sopportare i disagi di una iniziativa del genere; con questo progetto, il percorso di uscita dalla frazione si sarebbe dovuto allungare di circa due chilometri, i trasporti pubblici sarebbero potuti transitare solo in un senso, creando non pochi problemi ai cittadini ed i Sunesi hanno rifiutato l’idea che il loro lungolago si potesse trasformare in una autorimessa a cielo aperto, con un serpentone di autovetture che si sarebbe snodato dalla spiaggia ex Colonia Solare alla Beata Giovannina, portando così il numero dei parcheggi ad  oltre 250: cosa che, data la conformazione e le caratteristiche del luogo, avrebbe completamente ritrasformato uno dei paesaggi più caratteristici del Lago Maggiore. Anche la pseudo pista ciclabile prevista nel progetto, buttata lì più per far meglio digerire il boccone amaro che per convinzione, non ha fatto pensare a nessun vantaggio per i cittadini.

Non che si voglia restare nell’immobilismo totale: in un futuro  si potrebbe anche pensare all’istituzione di un senso unico o addirittura una chiusura al traffico per alcune zone,  quando però sarà terminato il secondo lotto della circonvallazione in un progetto più ampio, articolato, che coinvolga l’intera città e faccia leva su una mobilità pubblica e sostenibile, continuando (ahimè, e qui ci sono le note dolenti!) il lavoro delle Amministrazioni precedenti e, perché no, cercando anche di migliorare il cammino intrapreso in una logica di continuità, per esempio con l’introduzione graduale di mezzi pubblici non inquinanti per esempio dei mezzi elettrici. Ad esempio, cercare di portare a compimento i tracciati ciclo-pedonali con piste ciclabili vere ed indipendenti come vediamo in molti degli stati Europei, specialmente del nord Europa, dove hanno iniziato questo percorso 20-30 anni fa, costruendo le loro città e modificando la viabilità dei centri urbani e storici a misura d’uomo, disincentivando l’uso dei automezzi propri e favorendo l’uso dei mezzi pubblici e quelli su due ruote.

Insomma, cercare un cammino verso una vita più fruibile, dove gli spazi siano spazi costruiti per l’uomo e non contro l’uomo. Così come stato per l’ex area asilo Besozzi–Benioli, anche la maggior parte dei cittadini di Suna non vuole che i loro spazi vitali – siano essi aree verdi o sulla riva del lago – vengano cancellati per far spazio a dei parcheggi per autovetture; il problema di dove e come sistemare le auto esiste ed è un problema reale, trovare delle soluzioni è inevitabile, ma non possono essere soluzioni di questo tipo. Le Amministrazioni devono cercare delle soluzioni che sicuramente avranno bisogno di tempo e di denaro, ma devono andare nella direzione di portare fuori le autovetture dai centri storici e dai centri abitati o tra qualche anno saremo alla paralisi totale. ed ancora più schiavi del progresso che abbiamo creato più di quanto lo siamo già adesso, Si tratta di volontà ed incamminarsi in una direzione che prima o poi sarà obbligata; i 340 mila euro che sarebbero dovuti servire per questo progetto, potranno magari essere inseriti in un salvadanaio che serva a trovare delle soluzioni alternative  per cercare di rendere la nostra città più vivibile, perché la vogliamo così per noi e per i nostri figli.

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