INQUINAMENTO DA BENZENE: GRAVI INTERROGATIVI SENZA RISPOSTA

La vicenda dell’inquinamento del pozzo 9 a Sant’Anna solleva numerosi e gravi interrogativi sull’efficacia e la tempestività dell’azione dell’Amministrazione Comunale che devono essere immediatamente chiariti. E la presenza di benzene è quattro volte superiore ai limiti di legge!

 Le dichiarazioni rese da amministratori e dirigenti del Comune durante la riunione straordinaria della Conferenza dei Capigruppo del 5 novembre scorso e la documentazione tecnica e amministrativa successivamente e autonomamente reperita dai consiglieri di Minoranza sollevano numerosi e gravi interrogativi sull’efficacia e la tempestività dell’azione dell’Amministrazione Comunale nel caso di inquinamento da benzene e diisopropiletere delle rete idrica di Sant’Anna.

 La segnalazione di evidenti alterazioni della qualità dell’acqua erogata nel quartiere è stata inoltrata all’Arpa da un gruppo di cittadini residenti al condominio “Il Nocciolo” in data 17 agosto 2012. Risulta al Comune che analoghe segnalazione siano state fatte direttamente all’Amministrazione prima di questa data?

 L’Arpa riscontra immediatamente (nota in data 20 agosto) la segnalazione dei cittadini, inviandone copia al sindaco di Verbania, all’Asl 14 e alla società Acque Nord, rammentando di non avere responsabilità in ordine all’accertamento della potabilità dell’acqua e mettendosi a disposizione di sindaco e Asl 14 per eventuali attività di sua competenza (fornire analisi di campioni d’acqua potabile prelevati durante l’attività di controllo effettuata dall’Asl). Quali iniziative formali e documentabili ha assunto il Comune in data successiva al 20 agosto per accertare tempestivamente la fondatezza della segnalazione dei residenti?

 Soltanto in data 24 ottobre l’Asl effettua prelievi all’interno del condominio, accertando la presenza di “discrete quantità” di benzene e di diisopropiletere. Per quale ragione l'”autorità sanitaria locale”, individuata per legge nel sindaco del Comune, per due mesi non ha disposto alcun accertamento sulla qualità dell’acqua, nonostante la nota dell’Arpa del 20 agosto? E ancora: perchè il 24 ottobre è stato ricercato, oltre al benzene, anche l’etere isopropilico, che non è un parametro previsto dalle tabelle di legge?

 Il 2 novembre l’Asl comunica i risultati dei campionamenti effettuati tra il 29 e il 31 ottobre sul pozzo 9, che serve la frazione Sant’Anna e parte della Castagnola. L’esito rileva una presenza di benzene più di quattro volte superiore ai limiti di legge (4,2 microgrammi per litro, contro un valore-limite di 1 microgrammo/lt) e di diisopropiletere (124 microgrammi per litro). Da quanto tempo l’acqua di un pozzo così importante per l’approvvigionamento idrico di una frazione della città era inquinata da benzene e da isopropiletere  per le quantità rilevate? Qual è la fonte di questo inquinamento?

 A questi due fondamentali interrogativi non sono venute risposte durante la Conferenza dei Capigruppo.

Claudio Zanotti    Angelo Rolla   Pier Giorgio Varini   Corrado De Ambrogi

consiglieri comunali pd

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Zero risposte ai nostri interrogativi anche dall’assemblea convocata dal Consiglio di Quartiere a Sant’Anna  giovedì 8 novembre. Meglio: nonostante i tentativi di Comune e Acque Nord di ridimensionare l’accaduto e di sfuggire il “cuore” del problema, s’è avuta conferma che per due mesi (dal 20 agosto al 24 ottobre) l’Asl non ha monitorato la presenza di benzene e di diisopropiletere, nonostante la segnalazione dei cittadini. E Acque Nord, che pure avrebbe fatto dei prelievi e delle analisi interne, non ha trovato niente, quando invece tra il 24 ottobre e il 2 novembre il benzene superava nel pozzo 9 di ben quattro volte i limiti di legge. E’ emersa inoltre con evidenza la situazione disastrosa delle rete idrica nella frazione: acqua sporca, calcare in abbondanza, residui imponenti di ferro, benzene, etere isopropilico. Infine, sullo sfondo, il “nodo” della bonifica di Acetati, di cui torneremo ad occuparci quanto prima.

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