INQUINAMENTO DA BENZENE. RESTANO ANCORA MILLE INCERTEZZE

Nel pozzo 9 di Sant’Anna (dismesso) ancora molto benzene ed etere diisopropilico. Un’interpellanza del Pd per sollecitare il Comune a ricercare la cause di un fenomeno che resta ancora senza una convincente spiegazione.

 

La vicenda dell’inquinamento della falda acquifera di Sant’Anna non ha ancora trovato una spiegazione convincente, nonostante siano trascorsi oltre quattro mesi dalla scoperta di benzene e di etere diisopropilico in quantità rilevanti nel pozzo 9 dell’acquedotto.

I campionamenti effettuati da Arpa tra dicembre 2012 e gennaio 2013 (si possono trovare qui) hanno confermato la presenza abbondante delle due sostanze nel pozzo 9 della frazione, dismesso alla fine di ottobre: il benzene continua ad essere segnalato in quantità tre/quattro volte superiori ai limiti di legge, mentre l’etere diisopropilico supera del 30% la soglia ammissibile.

I prelievi effettuati nella falda sotterranea attraverso i piezometri dell’area ex Acetati non hanno però evidenziato la presenza di benzene in concentrazioni significative; dunque, al momento, le cause della presenza di questo inquinante nel solo pozzo 9 dell’acquedotto continuano a restare ignote. I campionamenti di Arpa si sono poi concentrati su altre sostanze, come arsenico, ferro, manganese, azoto ammoniacale; i risultati rivelano come queste sostanze siano presenti in concentrazioni anche molto elevate nel solo piezometro n. 4 (leggi le tabelle riassuntive).

Di fronte a una situazione ancora straordinariamente incerta, il Gruppo Consiliare del Pd ha presentato all’Amministrazione Comunale una puntuale Interpellanza per sollecitare gli organi territorialmente competenti ad intensificare il lavoro per chiarire le cause di un inquinamento ambientale che interessa una porzione rilevante della città.

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