LA PROVINCIA CHE NON CI SIAMO MERITATI

Giunge al capolinea, tra l’indifferenza generale delle comunità e delle istituzioni locali, la storia amministrativa della Provincia del Verbano Cusio Ossola. E c’è ancora chi strepita senza aver capito nulla.

La soppressione della provincia del Vco è per noi tutto, meno che una sorpresa. La fine della storia è stata oggetto di un pezzo comparso un paio di mesi fa, mentre la sindrome del decennio, cioè l’autodistruttivo cupio dissolvi ciclicamente messo in scena dai cosiddetti “territori”, era stata analizzata la scorsa estate, sull’onda delle ritornanti polemiche “ospedaliere”; una provincia che muore dopo trent’anni di passione era invece il titolo con cui nell’agosto 2011 commentavamo il primo decreto “abolizionista” del trio Berlusconi-Tremonti-Calderoli. Prima della crisi, prima della spending review, prima dei montiani “compiti a casa”, la provincia chiude perche le comunità e le istituzioni del Vco nel corso di vent’anni l’hanno a malapena sopportata e nell’ultimo triennio l’hanno sistematicamente picconata con l’inerzia, l’abbandono, il disinteresse, il rinascente esasperato localismo di sub-area.

Piuttosto, appaiono sorprendenti le convulsioni e gli strepiti di personaggi come gli Zacchera e i Nobili, che tentano di capitalizzare un po’ di consenso elettorale denunciando i gravi contraccolpi (occupazionali e di servizi) che deriveranno dalla soppressione della provincia del Vco. Sorprende soprattutto che il duo pdiellino non abbia capito quanto sia profonda e diffusa la rabbia della popolazione per tutto ciò che – a torto o a ragione – è riconducibile al privilegio (di poltrone, di indennità, di vitalizi, di “utilità”, di “cariche connesse” nei CdA, di immeritate carriere..) del ceto politico anche locale; e l’istituzione “Provincia” riassume e catalizza, con qualche ragione, questi sentimenti. Sorprende ancor di più il fatto che l’ineffabile “duo” di privilegiati non si sia accorto – meglio: finga di non accorgersi – che le comunità locali del Vco (i Comuni, le Comunità Montane, i Consorzi le istituzioni a base provinciale…) si stanno dimostrando totalmente indifferenti, quando non manifestamente compiaciute, alla sorte della provincia.

Mancano i soldi, monta la (legittima) rabbia contro i politici, dilaga l’indifferenza per un’istituzione mal sopportata: e ci sorprendiamo che la provincia muoia nel silenzio? La Giunta Zacchera ha azzerato il ruolo e le responsabilità di Verbania-capoluogo; la moritura Giunta Nobili sarà ricordata per avere avuto un presidente e un già vicepresidente recordman nell’accaparramento di incarichi nei Consigli di Amministrazione; le grandi realtà gestionali pubbliche su base provinciale (ConSer Vco, Acque Nord, Idra Blu..) annaspano nell’incertezza dei conti e nell’assenza di qualunque visione di medio-lungo termine; nell’Ossola si torna a sparare contro Verbania (il Parco della Valgrande, la storia infinita degli ospedali); Omegna e il Cusio, stremati da cinque anni di governo Lega-PdL, appaiono ripiegati su se stessi e cercano faticosamente nuove ragioni di coesione territoriale.

C’è ancora qualcuno che si sorprende?

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