LA SANITA’ AI TEMPI DI COTA: ADESSO RISCHIA ONCOLOGIA, E NON SOLO

In Consiglio Comunale il consigliere-primario Sergio Cozzi lancia l’allarme: il Piano di Rientro della Regione prevede la chiusura di Oncologia al “Castelli”, ma anche quelle di numerose altre specialità. Approvato all’unanimità il documento presentato dal PD

La partita sulla sanità provinciale si fa delicatissima. Nonostante le rassicurazioni da comizio dispensate a piene mani da Cota un paio di settimane fa a Domodossola, le carte approvate dalla Giunta Regionale lo scorso 28 febbraio dicono tutt’altro: la tabella del Piano di Rientro che fissa i requisiti demografici minimi (cfr. Tabelle riforma ospedali-2011) per il mantenimento di Reparti e Servizi è chiarissima e – se applicata così come scritta –  sancirebbe la chiusura di Oncologia (bacino minimo 300.000 abitanti), di Radioterapia (bacino minimo 500.000 ab.), di Nefrologia (bacino minimo 400.000 ab.), di Neuropsichiatria infantile (bacino minimo 300.000 ab.) e di Malattia Infettive (bacino minimo 500.000 ab.). Inoltre, mancherebbero i requisiti demografici minimi (300.000 abitanti) per l’apertura del servizio di Emodinamica; sparirebbe anche uno dei due Dea, visto che in bacino minimo per averlo è di 150.000 abitanti (e noi, con questo numero di abitanti, ne abbiamo due).

Siamo dunque ancora in piena emergenza e a nulla valgono le rassicurazioni di PdL e Lega Nord, anzi; ormai da due mesi si susseguono interviste che affermano e smentiscono, mentre a parola si va dicendo esattamente il contrario di quello che i documenti ufficiali approvati dalla Giunta Cota stabiliscono. Di questa situazione s’è avuta evidente conferma in Consiglio Comunale a Verbania lo scorso 14 marzo, quando l’allarmata denuncia del consigliere-primario Sergio Cozzi ha rivelato la drammatica nudità del “re”: nulla di quello detto la sera precedente da Cota al “Galletti” di Domodossola trova riscontro nei documenti ufficiali, che anzi descrivono una situazione completamente diversa. Con l’aggravante che il Cota che dispensa interviste e comizi pre-elettorali  rassicuranti è lo stesso Cota che approva il Piano di Rientro e le allegate tabelle di rimodulazione dei servizi in base alla consistenza demografica dei territori.

Di fronte a questa gravissima incertezza, l’intero Consiglio Comunale ha approvato unanimemente l’Ordine del Giorno predisposto dal Pd verbanese, che in termini stringati, inequivoci ed efficaci chiede che la Regione Piemonte s’impegni su cinque obiettivi: 1) il mantenimento dei due Dea a Verbania e a Domo; 2) l’istituzione di Emodinamica; 3) il consolidamento dell’ospedale unico plurisede come ospedale “cardine” provinciale; 4) il mantenimento dei servizi esistenti, con particolare riferimento ad Oncologia e al potenziamento di Radioterapia; 5) il mantenimento degli attuali organici di personale.

Adesso attendiamo le corrispondenti decisioni della Giunta Regionale.

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