NUOVA AREA COMMERCIALE IN VIALE AZARI? NO, GRAZIE.

La nostra motivata contrarietà a una variazione di destinazione d’uso che rischia di penalizzare ingiustamente la città. Ci sono altre ragionevoli alternative alle realizzazione di altri imponenti immobili commerciali.

La maggioranza PdL-Lega Nord ha votato lo scorso 29 ottobre l’adozione della variante urbanistica n.18. Contro hanno votato i gruppi consiliari di minoranza, Le motivazioni di questa contrarietà sono già state spiegate su questo foglio. Ci sembra però utile ribadire in questa occasione le tre ragioni della nostra opposizione al cambio di destinazione d’uso (terziario-commerciale) di un’ampia area (7.000 mq) ora floricola lungo viale Azari, situata proprio di fronte al palazzo dell’Agenzia delle Entrate.

La prima ragione è di carattere generale. Si tratta di un’area inedificata, destinata a un’attività (la floricoltura) a bassissimo impatto ambientale e per la quale vi è una sempre minore disponibilità di spazi a fronte di una richiesta progressivamente crescente. Crediamo perciò che oggi sia più utile alla città e più lungimirante preservare una destinazione produttiva come quella floricola piuttosto che trasformarla in commerciale. In soldini: meglio i tunnel per le maturazione delle piantine che 3.500 mq di capannoni per vendita ed esposizione, che determinerebbero un ulteriore carico urbanistico in un’area già fortemente caratterizzata (e condizionata) dalla presenza del colosso commerciale di Esselunga.

La seconda ragione ha natura più propriamente urbanistica. L’Amministrazione di Centrosinistra tra fine 2008 e inizio 2009 aveva considerato “sacrificabile” quell’area soltanto se destinata ad accogliere un importantissimo servizio pubblico: la nuova sede dei servizi sanitari del Distretto di Verbania e del Consorzio Servizi Sociali, integrata con una struttura medico-ambulatoriale sul modello della “Casa della Salute” di Cannobio. In soldoni: realizzare nell’area di viale Azari un edifico con una superficie di 3.500 mq dove trasferire gli uffici/ambulatori di S. Anna e quelli del Consorzio di piazza Ranzoni, cui aggiungere nuovi servizi sanitari gestiti dai medici di famiglia. Un complesso socio-sanitario finalmente unico e integrato, collocato in una zona centrale e ben servita (parcheggi in abbondanza, agevole accessibilità veicolare, mezzi pubblici vicini). Di questa prospettiva s’era iniziato a ragionare con la direzione dell’Asl e a nostro giudizio questa è l’unica destinazione che potrebbe essere assegnata a quell’area in sostituzione dell’attuale utilizzo florovivaistico.

La terza ragione risiede nella necessità di salvaguardare un criterio generale di equità e di certezza. Il Piano Regolatore Generale, entrato in vigore tra 2004 e 2006 dopo almeno dieci anni di consultazioni, scadrà alla fine del 2015. Nel PRG sono state (faticosamente) fissate le “regole del gioco” e proprio l’esistenza e la conoscenza di queste “regole” consente ai soggetti economici che operano in città di comprare e vendere aree e immobili, di intraprendere iniziative imprenditoriali, di programmare lo sviluppo delle proprie imprese. Ed è per questo che le “regole” – e in primis quelle urbanistiche legate alla destinazione dei suoli – devono essere certe e stabili. Questo non significa che non possano essere cambiate, ma ciò deve avvenire nella più totale trasparenza, con la massima partecipazione e con la piena consapevolezza delle implicazioni che il cambiamento delle regole può determinare. Variare, all’interno di una Variante onnicomprensiva come la n. 18, la destinazione d’uso di un’area ampia e strategica come quella di viale Azari, significa innescare ripercussioni che potrebbero  – dall’oggi al domani – avvantaggiare straordinariamente un soggetto penalizzandone altrettanto straordinariamente un altro. E questo rischio un’Amministrazione Comunale non può correrlo.

Questa voce è stata pubblicata in Urbanistica e territorio. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento