OMAGGIO A SCALFARO, PRESIDENTE DELLA COSTITUZIONE

Facciamo memoria di un uomo politico integerrimo e rigoroso, che per oltre quarant’anni ha rappresentato anche la nostra comunità nel Parlamento nazionale. Ma dalle istituzioni cittadine solo livore e indifferenza.

La morte di Oscar Luigi Scalfaro ha generato cordoglio anche nella nostra città, che ininterrottamente per 46 anni ha contribuito a eleggerlo alla Camera dei Deputati come parlamentare democristiano della circoscrizione Torino-Novara-Vercelli. Al di là del valore di Scalfaro come deputato, ministro, presidente della Camera, Presidente della Repubblica e, infine, senatore a vita, la sua “presenza” in città è stata per decenni avvertita e apprezzata per merito della robusta schiera di militanti provenienti dalle realtà associative del mondo cattolico, che con entusiasmo ne hanno sempre sostenuto l’azione politica nelle istituzioni parlamentari ed hanno contribuito a mantenere elevato il suo radicamento nell’elettorato democratico-cristiano. Con altri protagonisti “sabaudi” come Guido Bodrato e Carlo Donat Cattin, Oscar Luigi Scalfaro ha contributo a costruire anche nella nostra città il profilo pluralista, popolare e democratico della DC, alimentando e dando visibilità a uno dei grandi filoni della tradizione politica dei cattolici democratici.

Diventato nel maggio 1992 Presidente della Repubblica, pur nel corso di un settennato drammatico e attraversato da tensioni altissime, ha mantenuto un legame autentico e profondo con la comunità verbanese, che per due volte lo ha accolto alla Casa della Resistenza, dinanzi all’alta croce che ricorda il sacrificio dei 42 patrioti fucilati il 20 giugno del 1944 dai nazisti. E la città ha ricambiato questa attenzione e questa dedizione discreta e profonda, sostenendone il faticosissimo lavoro a tutela dell’integrità dei valori fondanti della Carta Costituzionale

Per questa ragione hanno suscitato sconcerto e vivissima, diffusa riprovazione le parole con cui il sindaco di Verbania ha commentato – su La Stampa del 30 gennaio – la morte di Scalfaro. Eccole: “Scalfaro è stato l’immagine dell’ipocrisia … Dopo avere raccolto i voti anticomunisti, solo per disprezzo di Berlusconi è andato ad allearsi con il centrosinistra … Quando sento parlare Scalfaro, mi sento nelle viscere una ribellione che è difficile trattenere …”. E poco altro, che neppure merita la citazione. Parole inguardabili, illeggibili, incommentabili. Ed è inqualificabile che durante la seduta di Consiglio Comunale del 30 gennaio le prime e uniche parole (condivise dai Gruppi di Centrosinistra) di gratitudine e di ringraziamento per l’alto magistero politico e civile di Scalfaro siano state pronunciate da chi scrive queste righe, “forzando” il Regolamento con una specifica Mozione d’Ordine per sanare l’intollerabile omissione di chi presiedeva la riunione.

Anche questa è, purtroppo, decadenza di una comunità.

Questa voce è stata pubblicata in Politica cittadina, Uomini e memoria. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento