OSPEDALE UNICO PLURISEDE: NON CI SIAMO PROPRIO!

Al di là di tante confuse parole, il dibattito su sanità e ospedali di lunedì scorso ha plasticamente rappresentato l’esito del percorso voluto dalla Giunta Cota e dalla maggioranza PdL/Lega Nord: niente “ospedale unico plurisede”, ma due ospedali nettamente distinti e separati. Con il “Castelli” destinato a diventare un ospedale ostetrico-pediatrico e oncologico.

La serata di lunedì 28 novembre su sanità e ospedali è stata particolarmente istruttiva. Nell’auditorium di Sant’Anna abbiamo assistito alla proiezione e al commento di una serie di slides da parte di Sergio Cozzi, consigliere comunale della maggioranza Destra/Lega Nord e responsabile del servizio di Oncologia del “Castelli”. Con grande sincerità, Cozzi ha descritto la situazione attuale degli ospedali di Verbania e di Domodossola, così come si è andata delineando a seguito delle decisioni assunte nel’ultimo anno dalla Regione e dal commissario straordinario dell’Asl: il “San Biagio” sarà nel 2012 l’ospedale pubblico “generalista” di riferimento provinciale, mentre il “Castelli” sarà un ospedale ostetrico-pediatrico e oncologico.

Le slides avevano una loro muta eloquenza: a Domodossola tutta la Chirurgia (Generale, Urologia, Oculistica..), tutta l’attività vascolare (Cardiologia con Emodinamica, Utic, Neurologia), la Rianimazione e il Dea, la diagnostica di alto livello (Tac, Risonanza Magnetica..); a Verbania l’Oncologia e il Materno Infantile (Ostetricia-Ginecologia e Pediatria). Punto e basta. ”Situazione squilibrata”, sentenziava Cozzi di fronte al sindaco di Verbania smarrito e afasico e al sindaco di Domo gongolante e soddisfatto; e proponeva un riequilibrio tutto pensato e costruito all’interno alla già esistente Oncologia, che oggi significa Radioterapia e Chemioterapia e domani potrebbe vedere anche qualche sala operatoria dedicata alla chirurgia oncologica.

Che questo potesse essere l’esito finale del confuso e autolesionistico armeggiare di Cota, Zacchera, Cattaneo e Montani intorno alla sanità ospedaliera del Vco, noi l’avevamo già detto e scritto questa estate, come si può agevolmente ricostruire leggendo qui (https://www.verbaniasettanta.it/?p=3199, e qui https://www.verbaniasettanta.it/?p=3362). Tutto ciò però ha poco o nulla a che vedere con l’idea di ospedale unico plurisede, la cui graduale attuazione non doveva portare alla netta separazione di servizi e di prestazioni tra i due nosocomi della provincia, ma realizzare un disegno completamente diverso e di segno opposto: l’integrazione di servizi e prestazioni tra i due nosocomi. E anche questo avevamo detto con una certa riconosciuta chiarezza (cfr.:https://www.verbaniasettanta.it/?p=3567).

Purtroppo però nessuno nella coalizione PdL/Lega Nord è stato in grado di cogliere la portata di quella sfida e l’ambizione di quel disegno. Si va così mestamente verso l’eutanasia delle due strutture ospedaliere: il “Castelli” ridotto al rango di ospedale “di prossimità”, con Maternità e prestazioni oncologiche; il “San Biagio” elevato al rango di ospedale pubblico “generalista”, privo però delle condizioni minime (accessibilità e base demografica) per essere veramente tale. E il Comune di Verbania a officiare il rito funebre.

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