PIANO FINANZIARIO DEL TEATRO. COME PRENDERE IN GIRO UNA CITTA

Arriva in Consiglio Comunale un Piano di Gestione del teatro-centro eventi che fa acqua da tutte le parti: una montagna di soldi sprecati, che potrebbe regalare a Verbania un mastodonte cementizio in riva al lago destinato a “flop” gestionale. “Potrebbe” regalare, perché il nostro impegno a difesa della città sarà da oggi ancora più tenace.

Al termine di una settimana all’insegna di una spasmodica propaganda autocelebrativa, la Giunta PdL-Lega Nord ha portato in Consiglio Comunale il Piano Finanziario di realizzazione e di gestione del teatro/centro-evento dell’arena. Vediamone insieme alcuni aspetti, che rivelano la straordinaria debolezza di un documento che si configura come una vera e propria presa in giro della città. I nostri lettori potranno leggere integralmente i documenti citati utilizzando i link via via indicati.

Piano finanziario di Investimento. Qui (CEM-Piano Economico Realizzazione) potete leggere documento. Il costo complessivo dell’opera è fissato a 16.950.000 € e viene coperto per 10 milioni con i fondi del PISU, per 2,8 milioni con il contributo Cariplo, per 2 milioni con i ricavi della gara del gas, per 360.000 € con contributo della Banca Popolare di Intra e per la parte residua con fondi comunali. La previsione non è però veritiera: mancano 500.000 € per l’acquisto dell’area dal demanio; manca l’importo che il Comune dovrà pagare per indennizzare l’attuale gestire dell’arena; manca un aggiornamento dei prezzi dell’opera, visto che i conti a progetto risalgono a più di un anno; manca una valutazione economica dell’eventuale costo di bonifica del sottosuolo, che è stata oggetto la scorsa settimana delle attività di “caratterizzazione”; mancano all’appello i 2 milioni della gara del gas, poiché l’esito gara stessa è stato annullato dal Consiglio di Stato; manca ogni previsione di costo per la realizzazione di imponenti parcheggi, senza i quali non ha alcun senso immaginare attività fieristico-congressuali.

Piano finanziario di Gestione: il teatro. Relazioni e tabelle si possono leggere qui: CEM-Piano Economico Gestione (pagg. 10-13) La debolezza più macroscopica risiede nell’imponente sottostima dei costi. Mentre il Piano di Gestione (anno 2009) del teatro di piazza F.lli Bandiera ipotizzava un costo annuo di € 470.000, il Piano attuale riduce i costi a € 361.000. Vengono eliminate dal computo le manutenzioni straordinarie (40.00 € nel 2009) e dimezzati i costi di personale (da 96.000 e del 2009 a meno di 50.000 oggi). In compenso vengono gonfiati rispetto al 2009 i ricavi (+45%), pur prevedendo meno utilizzi (da 180 a 150); naturalmente non si legge una riga una che spieghi il perché del taglio dei costi e della lievitazione dei ricavi.

Piano finanziario di Gestione: congressi e fiere. Dovrebbe essere il punto di forza del centro-eventi. E infatti nasce senza un solo posteggio! Se ne prevede l’affidamento a terzi, che dovrebbero pagare al Comune 72.000 € di affitto all’anno. Per farne che? Congressi, convegni e fiere – si legge nel Piano – per complessivi 74 eventi in un anno e 344.000 € di ricavi. Ma da dove esca il numero “74” (meglio: 24 eventi della durata di un giorno e mezzo al costo di 6.500 € l’uno e 50 eventi di una giornata al costo di 2.200 € l’uno), in nessun punto della relazione si dice; in che modo il nuovo centro congressuale competa con le analoghe e mille volte più servite strutture del Palazzo dei Congressi di Stresa e del Centro Congresso del “Dino” e con la nuova struttura fieristico-congressuale di Gravellona Toce, in nessun punto della relazione si dice. Se ne avete voglia, leggete sempre qui: CEM-Piano Economico Gestione (pagg. 15-19)

Piano finanziario di Gestione: spiaggia, bar, ristorante. Per questo segmento gestionale, la relazione è terra-terra: nel ristorante si ipotizzano 40 persone al giorno per 300 giorni all’anno, che spendono 22 € cadauna; e poi 50 avventori giornalieri di bar e servizi a pagamento della spiaggia per 200 giorni, con una spesa pro-capite di 8 €. Totale: 344.000 € all’anno, esattamente come la gestione di congressi e fiere. Il Comune immagina di incassare 81.000 € all’anno di affitto da un gestore esterno. Voi in un Piano di Gestione vi immaginereste di leggere le ragioni e la sostenibilità di questi numeri; ebbene, anche in questo caso non troverete una sola riga. Considerazione non oziosa: ma nel progetto del centro-eventi è previsto che il Comune procuri anche impianti e attrezzature per ristorante, bar e cucina? Parrebbe di sì, visto che al gestore non si chiede un euro di investimento. Peccato che il Progetto Definitivo nessuno l’abbia visto, mentre il progetto del 2009 prevedeva – proprio per restare nei limiti di spesa – finiture al rustico. Per leggere di persona, andate a  CEM-Piano Economico Gestione, pagg. 19-20).

I “prospetti fotocopia”. Scorrendo il Piano, si incontrano cose, spassose. Alla relazione sono allegati un paio di prospetti riepilogativi, nei quali vengono riportati i Ricavi e i Costi delle due gestioni (Congressi/Fiere/Convegni e Ristorante/Bar/Spiaggia) stimati nell’arco di 19 anni. Pur essendo le due gestioni completamente diverse, i Ricavi da utenza stimati anno per anno sono perfettamente uguali: 344.000 € il primo anno, 1.086.632 € il diciannovesimo anno. Allineati come due gemelli! Ed è un allineamento all’euro che nessuno si prende la briga di spiegare. E noi dunque non ci prenderemo la briga di crederci.  Comunque, guardateli qui: CEM-Prospetto costi e ricavi bar-ristorante  CEM-Prospetto costi e ricavi congressi-convegni

Occupazione: il centro-eventi come nuova Acetati. Una delle più divertenti “sparate” di questi mesi è stata quella di paragonare il centro-eventi ad Acetati: “grazie a quest’opera, daremo lavoro ai verbanesi! Così hanno detto e ridetto Zacchera e Montani; e il primo ha perfino lanciato un numero: 120 nuovi occupati. Andiamola a vedere, allora, questa legione di nuovi lavoratori del turismo gastro-congressual-convegnistico. Il costo alla voce “Personale” della Gestione Ristorante/Bar/Spiaggia è di 130.000 €/anno; siccome un dipendente in regola non costa meno di 40.000 €/anno, tra fornelli, tavolini e ombrelloni lavoreranno 3 persone. La stessa voce “Personale” nella Gestione Congressi/Fiere/Convegni è di 165.000 €: fanno 4 dipendenti. E nella cosiddetta “Gestione diretta” delle attività culturali e teatrali? In quel caso la voce “Personale” non raggiunge i 50.000 €: vuol dire 1 dipendente. Ecco la “nuova Acetati” del duo Zacchera-Montani: nove persone.

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