PIEGARE LE ISTITUZIONI ALLA PROPRIA PARTE POLITICA

C’è chi considera la “res publica” cosa propria: parcheggiare gratis la propria auto dove gli altri pagano, stabilire quando e come un cittadino può entrare in Municipio, decidere quante poltrone di potere occupare, usare il sito del Comune per propagandare la propria parte politica.

 Qualche giorno fa, proprio a ridosso delle elezioni, numerosi amici mi hanno telefonato piuttosto scandalizzati per il fatto che sulla home page del sito istituzionale del Comune di Verbania compare uno scritto del sindaco, nel quale tra l’altro s’invita a cliccare un link che rimanda a un pistolotto propagandistico di Zacchera “pro Cota”. “Ma come – dicono i miei interlocutori – il sito del Comune utilizzato per fornire ai cittadini materiale di propaganda elettorale? Utilizzare spazi istituzionali di un ente pubblico per indirizzare i cittadini a siti partitici?”

Io mi sono innanzitutto sorpreso della loro sorpresa: conoscendogli attori, mi sarei sorpreso del contrario. Non so poi quale effetto abbia sortito la sacrosanta segnalazione alla Prefettura: credo nessuno. Mi limito a registrare che anche questo caso costituisce un inedito nella storia politico-amministrativa della nostra città: come la “doppia poltrona”, come la sosta gratuita nei parcheggi a pagamento, come il tentativo di “chiudere” ai cittadini il Palazzo di Città, come l’assenza del gonfalone alle celebrazioni per la battaglia di Megolo…

Non è altro che uno dei tanti modi attraverso cui si realizza lo slogan elettorale “cambiare Verbania”. E siamo certi che non sarà l’ultimo.

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