POLITICHE SOCIALI. ARRIVA IL “CICLONE COTA”

Superticket sulle prestazioni specialistiche, rette per anziani non autosufficienti: i tagli sociali di Tremonti e di Cota ricadono pesantemente sui Comuni. E non si fa nulla per l’equità fiscale.

I nostri lettori sanno che l’attenzione di questo foglio di controinformazione alle politiche sociali è altissima. Nei mesi scorsi abbiamo puntualmente documentato (cfr. gli articoli nella sezione: https://www.verbaniasettanta.it/?cat=14) il massacro delle risorse per il settore socio-assistenziale perpetrato dalla coppia Tremonti-Cota con la “doppia manovra” nazionale e regionale. E oggi siamo qui a misurare gli effetti sul piano locale.

Da qualche settimana la Commissione Consiliare del nostro Comune è alle prese con gli effetti a cascata dei tagli e delle manovre. Due sono i nervi scoperti: l’applicazione del cosiddetto superticket di 10 € su tutte le prestazioni sanitarie specialistiche (visite, esami, indagini diagnostiche..) e il pagamento delle rette di ricovero per le persone (in genere anziani) non autosufficienti. Come è noto, il Comune da molti anni garantisce l’esenzione dal pagamento del ticket sulle prestazioni sanitarie alle famiglie con un Indicatore ISEE non superiore a 8.500 €; ed è sempre il Comune a farsi carico, sino al 50%, del pagamento della retta di ricovero per anziani non autosufficienti che non dispongano di risorse finanziarie in grado di coprire la cosiddetta “quota socio-assistenziale” della retta (l’altra metà è “quota sanitaria” e viene pagata direttamente dall’Asl). L’esenzione ticket costa annualmente al Comune intorno agli 80.000 €, l’integrazione delle rette di ricovero 150/200.000 €.

Ora, l’applicazione del nuovo superticket Tremonti-Cota mette in una situazione di ulteriore sofferenza le casse comunali: chi dovrà mai pagare questo ulteriore balzello alle persone indigenti che già beneficiano dell’esenzione dal ticket? Il Comune, naturalmente; e per decine e decine di migliaia di euro in più all’anno. Se poi si considera il taglio generalizzato di fondi sociali regionali già documentato (cfr. https://www.verbaniasettanta.it/?p=3684) sullo scorso numero di VB70, non è difficile capire che i Comuni dovranno trovare nei loro bilanci le somme per fare fronte ad altri importanti interventi, come ad esempio le rette di ricovero.

Ma soldi ce ne sono sempre meno, nelle famiglie come nei Comuni. Ed ecco spiegato l’affannoso agitarsi di Commissioni e di assessori alla ricerca di una soluzione che non si trova: produrre Regolamenti che hanno come obiettivo quello di contenere le spese per il Comune può dare forse sollievo alle casse pubbliche, ma certamente costringe le persone in stato di bisogno a rinunciare a visite e a cure mediche, mettendo a repentaglio salute e vita. Vie d’uscite? Difficile trovarle, ma non impossibile. Da un anno ormai i Gruppi Consiliari di Minoranza chiedono alla Giunta di istituire il Consiglio Tributario Comunale (cfr. https://www.verbaniasettanta.it/?p=3726), che potrebbe avere tra i suoi compiti anche quello di verificare puntualmente la correttezza dei redditi dichiarati da coloro che hanno ottenuto benefici dal Comune (esenzioni ticket, assegnazione di case popolari, riduzione di rette per asili nido e refezione scolastica, assegnazione di contributi economici…). E che dire del Protocollo stipulato con la Guardia di Finanza nel 2008 dalla Giunta di Centrosinistra proprio per verificare l’esistenza o meno delle condizioni di indigenza di quanti hanno nel tempo ricevuto sostegno e aiuto da parte del Comune?

Sembra incredibile, ma PdL e Lega Nord del Consiglio Tributario Comunale non vogliono sentir parlare, mentre il Protocollo da due anni e mezzo dorme nei cassetti del sindaco. E intanto Cota e Tremonti tagliano i fondi sociali, impongono il superticket e costringono i Comuni a ridurre servizi e prestazioni ai cittadini veramente bisognosi.

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