POLITICHE SOCIALI: LA PROTESTA DEL TERRITORIO di Diego BRIGNOLI

Come anticipato da Verbaniasettanta, la Regione taglia 355.000 € di fondi socio-assistenziali per il VCO. Tutti a Torino per manifestare contro un a politica che penalizza i più deboli.

Come avrete avuto modo di conoscere  dai giornali e dalla televisione, quando non di verificare personalmente, il “mondo del sociale ” sta vivendo un periodo di grande difficoltà ed incertezza. A fronte di un aumento della domanda di servizi da parte dei cittadini fragili, che la crisi economica sta  contribuendo  a moltiplicare, i pesanti tagli dei finanziamenti statali destinati alle politiche sociali  – non compensati dai Fondi regionali –  che gli Enti gestori stanno subendo,  mettono a repentaglio la nostra capacità di garantire i “giusti e legittimi” interventi a favore delle famiglie e delle singole persone  e di assicurare i loro diritti e quelli  della maternità, dell’infanzia, della gioventù e dei cittadini disabili, previsti dalla Costituzione del nostro Paese.

Nella delibera di Giunta Regionale n.7-2498 del 3 agosto 2011”Approvazione dei criteri di riequilibrio…” sono stati approvati nuovi criteri di riequilibrio dei fondi regionali per le Politiche Sociali, che, pare, penalizzerebbero il nostro Consorzio di € 120.000,00 e l’intero territorio della Provincia del VCO di € 355.000,00. Per questi motivi, gli Enti Gestori delle funzioni socio assistenziali del Piemonte hanno promosso con i Sindaci ed Amministratori Comunali, Cittadini e Famiglie, Operatori sociali, Organizzazioni sindacali, Associazioni di volontariato e di tutela dei diritti, Cooperative sociali, una grande manifestazione per martedì 13 settembre alle 16.30 in Piazza Castello a Torino.

L’ iniziativa rappresenta un modo concreto per esprimere il comune impegno a favore della continuità e della qualità dei servizi e riteniamo che non vada sottovalutato il rischio effettivo del depauperamento economico e strutturale delle politiche sociali: questa  manifestazione  è una prima occasione per contrastare questa prospettiva. Mi faccio interprete anche della preoccupazione dei tanti operatori che lavorano nel settore sia come dipendenti pubblici sia come soci delle numerose cooperative alle quali in questi anni abbiamo garantito occupazione e collaborazione.

Essere in tanti può rappresentare anche visivamente  quanto importante e significativo sia il “mondo del sociale” nella nostra Regione  e quanto siano condivise le sue ragioni.

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