PORTO TURISTICO. MILLE DOMANDE SENZA RISPOSTA

A una decina di giorni dall’evento, sulla vicenda dell’ormai distrutto porto turistico di Villa Taranto il buio resta fitto. E certo non hanno portato alcun contributo di chiarezza le patetiche excusationes non petitae del consigliere regionale Cattaneo e dell’ex sindaco autodimissionato. Intanto, a 14 mesi dall’evento, il Comune sgombera la Civica Delegazione e il Museo del Paesaggio a causa dei danni del tornado dell’agosto 2012!

Vediamo allora i fatti. Almeno nella misura in cui è possibile ricostruirli, visto che la gestione commissariale del Comune si sta rivelando totalmente indifferente alle sacrosante esigenze di informazione dei cittadini. Chi è oggi il proprietario del porto turistico? La struttura è stata, da subito e per lungo tempo, considerata “porto turistico di interesse regionale” e per questa ragione gelosamente mantenuta all’interno del demanio idrico della Regione Piemonte, che ne aveva finanziato la realizzazione. Nel 2001 la Regione individuò il Comune di Verbania come proprio “braccio operativo” sia amministativo sia tecnico: fu così il Comune che, “per conto” della Regione, affidò prima a Vco Trasporti srl (2001-2003) la gestione provvisoria e bandì successivamente la gara d’appalto della gestione definitiva per una durata di 12 anni. E fu sempre il Comune di Verbania che seguì negli anni successivi le problematiche della struttura, predisponendo interventi, redigendo progetti e curando l’esecuzione degli interventi di miglioramento, di ripristino e di manutenzione straordinaria resi necessari anche da eventi meteorologici straordinari (ne ricordo due particolarmente intensi: nel dicembre 2001 e nel novembre 2004), Naturalmente con il costante coinvolgimento della Regione, proprietaria della struttura, che si fece carico dei costi degli interventi. L’ultimo, importante intervento manutentivo (580.000 €, fondi regionali) venne progettato e mandato in esecuzione dal Comune tra 2007 e 2008. Amministrazione di Centrosinistra, ça va sans dire.

Poi, nel 2009, sono arrivati in Comune i cambiaverbania. Da allora ad oggi di interventi manutentivi o migliorativi sul porto non v’è traccia nelle delibere di Giunta e nei documenti di Bilancio. Solo a marzo 2013, un paio di mesi prima del fuggi fuggi del sindaco, compare una Delibera di Giunta. Sorprendente. In essa infatti si dà atto che il porto turistico “ha subito notevoli danni che è necessario identificare e quantificare” a seguito del tornado del 25 agosto 2102 e che (notare la solerzia) alla fine di dicembre del 2012 “è stato affidato incarico per la redazione dello studio di fattibilità” . A fine febbraio (notare ancora la solerzia) lo studio di fattibilità viene consegnato: si prevedono opere di manutenzione/ripristino per 140.000 € e la Giunta dichiara solennemente che “l’opera verrà inserita nell’elenco annuale anno 2013″. Cioè nel Bilancio di Previsione dell’anno in corso. Che la Giunta destro-leghista non farà mai e che il Commissario approverà solo a settembre, con la previsione non di 140.000 €,  ma di 60.000 € per “manutenzione straordinaria” del porto. Intervento che, ahimè, non si farà più.

Ultimo particolare, tutt’altro che irrilevante. Sui giornali di questi giorni si legge (ma una bella conferenza-stampa del Commissario con tutti i documenti e tutte le informazioni del caso, no? Davvero siamo ridotti a sudditi!) che a marzo di quest’anno risalirebbe anche un’Ordinanza (del sindaco?, del dirigente’) nella quale si vieta “qualcosa” (l’ingresso? il ricovero delle barche? l’utilizzo? l’accesso ai moli?) al porto. Per quali ragioni è stata emanata? Ed è stata rispettata? Se sì, perchè è successo quello che tutti abbiamo visto? Se no, perché e da chi è stata disattesa?

E adesso, dopo la storia, ancora qualche domanda. Perchè tra 2009 e 2013 l’Amministrazione destro-leghista si è disinteressata del porto turistico? Quali rapporti hanno intrattenuto su questa materia i “cambiaverbania” con i loro compagni di partito che governano in Regione? Le carenze manutentive che pare siano all’origine di questo disastro erano – come sostiene oggi il Comune – “ordinarie” (dunque a carico del gestore) o “straordinarie“, come risulterebbe dal fatto che il Comune ha previsto a suo carico (Delibera di marzo) le opere di ripristino e le ha pure inserite a Bilancio meno di un mese fa?

Domandina finale: ma aveva proprio torto marcio la Minoranza di Centrosinistra quando scongiurava, una manciata di giorni dopo il tornado del 25 agosto, di  non buttare nel CEM i 10 milioni del PISU, ma di destinarli alle opere di grande manutenzione cittadina, per le quali mai vi sarebbero stati i fondi necessari? E quanto attuale e lungimirante quella proposta, alla luce anche delle ultimissime e sconcertanti novità sulla chiusura e lo sgombero della Civica Delegazione di Intra e del Museo del Paesaggio, che il Comune ha decretato oggi, perchè i due stabili risultano gravemente danneggiati dal tornado di 14 mesi fa? In quali mani è stata la nostra città per quattro anni?

Come si può ben vedere, le questione sono assai più complesse di come appaiono nelle fiorite sciocchezze autoassolutorie con cui abbiamo aperto questo articolo.

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