PROGETTO DI VILLA POSS: BUONA LA SECONDA (O FORSE LA TERZA..LA QUARTA..)

Di punto in bianco arriva sui tavoli della Commissione Urbanistica un progetto per fare alberghi, residence e seconde case nel compendio di Villa Poss. 80.000 metri cubi, quando sull’area dell’ex Eden ne è prevista la metà. Forse forse, è il caso di rivedersi tra un po’.

Abbiamo visto qualche sera fa in Commissione Urbanistica l’asettica presentazione di uno studio di fattibilità per la realizzazione di strutture turistico-ricettive (leggi: albergo e ristorante, appartamenti per vacanze, villette private) nella stupenda cornice di Villa Poss. Commissionato dal Gruppo lombardo Iannotta e disegnato dall’architetto Matteo Thun, il progetto è planato così come arrivato sui tavoli della commissione consiliare.

Per una prima valutazione della proposta è necessario ricordare che il nostro Piano Regolatore prevede per quell’area una destinazione turistico-ricettiva, con un’edificazione pari a quella esistente (ca. 4.000 mq) e la cessione di aree ad uso pubblico per il 40% del totale (il grande parco misura 53.000 mq). Da queste prescrizioni si parte per ragionare con il potenziale soggetto privato interessato all’operazione. E il Gruppo Iannotta propone di costruire 25.000 mq (il sestuplo della superficie edificata oggi esistente e la metà dell’intera superficie del parco), che comprendono 60 unità alberghiere tra camere e suite, 48 alloggi (ciascuno da 60 mq ca.) in residence e 24 residenze private/seconde case da 150 mq l’una. L’area da cedere al Comune per usi pubblici scende di 10 volte (!!), dal 40% al 4%: poco più di 2.000 mq, al posto dei 21.000 mq previsti dal Piano Regolatore. Il tutto all’interno di un’area – appunto quella di Villa Poss – che il Ministero dei Beni Culturali e la Sopraintendenza del Piemonte hanno recentemente assoggettato a uno stringente vincolo monumentale per le sue caratteristiche ambientali e paesaggistiche.

Basta dare un’occhiata sommaria al progetto e a qualche rendering per misurare l’effetto impattante degli 80.000 mc di cemento, ancorché “mitigati” con un inserimento che sfrutta i dislivelli e i terrazzamenti di un’area che dal lago sale verso il motto di Biganzolo sino alla via Selasca. Se pensate che il progetto urbanistico (già approvato e pronto a partire) dell’ex Colonia Motta prevede un’edificazone di 90.000 mc, di cui 60.000 già esistenti e da recuperare, su un’area del Monterosso ben più estesa che dal lago sale sino al Buon Rimedio a ridosso di Cavandone, si può capire meglio cosa possano significare gli 80.000 mc cacciati dentro Villa Poss. E ancor meglio lo si può capire se si confrontano area e volumetria richiesta per Villa Poss con il progetto urbanistico presentato per l’ex Eden, dove sono previsti 41.000 mc fuori terra e 11.000 interrati; e anche all’ex Eden l’area complessiva del compendio è assai vasta e morfologicamente variegata.

In conclusione: il valore intrinseco dell’area, il vincolo monumentale recentemente imposto dal Ministero, l’elevatissimo indice di edificabilità dell’area proposto (0,5 mq edificato per 1 mq esistente), l’imponente volumetria complessiva, l’eterogeneità delle destinazioni (in particolare, le 24 residenze private/seconde case da 150 mq l’una) e il sostanziale azzeramento delle superfici da cedere ad uso pubblico consigliano vivamente che il progetto venga rispedito al mittente.

Ridurre significativamente e omogeneizzare i volumi, prevedere una reale e fruibile cessione di aree per gli usi pubblici e soprattutto avviare immediatamente un confronto con la Sopraintendenza Regionale ai Beni Culturali: questo è quanto deve essere suggerito ai proponenti. Poi torneremo a vederci.

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