QUELLI CHE IL CEM…..

L’outing a posteriori non basta certo a cancellare le responsabilità del disastro-Cem, che ricadono su tutti coloro (consiglieri comunali di maggioranza e assessori) che – in parole, opere e omissioni – hanno permesso la pazzia cementizia dell’arena.

Il profilo da armata Brancaleone della dimissionata Giunta destro/leghista verbanese è talmente caratterizzato che far capolino da ogni dove. Anche dal social network, dove la pubblicazione di un post riguardante un intervento di edilizia residenziale pubblica si è risolto in un divertente outing anti-cem da parte di coloro che il Cem hanno voluto e votato.

Gli ex assessori Parachini e Balzarini, intervenuti a commentare il post, hanno voluto notificare alla vituale comunità che a loro il Cem proprio non piace. Balzarini è netta: “il Cem è cosa del sindaco…”; meno lapidario invece Parachini che, rimbrottato per il sostegno dato in Giunta al progetto, dichiara: “è del dicembre 2009 che non me ne occupo” e al basito internauta, che gli chiede conto del lungo sonno nelle sedute di Giunta dedicate all’argomento, risponde: “c’ero, non dormivo, ma non era di mia competenza“.  Sottoscrive, entusiasta, Balzarini, salvo votare entrambi convintamente le Delibere di Giunta che hanno radicato l’incubo Cem nel nostro futuro: la n. 1/2010, la n. 141/2010 e la n. 197/2011. Perchè “competenza” non rima con “coerenza”.

Ma Parachini ci dice qualcosa di più: lui era talmente contrario al Cem, che ha perfino “proposto un PISU alternativo, molto prima che lo facesse la sinistra“. A chi l’abbia proposto e con quali contenuti, non è dato saperlo. E infatti nessuno se n’è accorto. Il Centrosinistra invece le sue proposte alternative le ha fatte subito, nel gennaio 2011, quando il Dossier di Candidatura del Pisu/Cem era in fase di elaborazione. Rinfrescarsi la memoria qui e qui.

Insomma, c’era una volta un sindaco che, per lasciare un segno imperituro del suo passaggio, ha rifilato ai suoi concittadini una patacca più pericolosa di una bomba all’idrogeno. Tra i suoi alleati e collaboratori pochi hanno condiviso la scelta e quasi nessuno lo ha fatto pubblicamente. Ma la patacca ha preso, almeno virtualmente, forma. Quando, dopo qualche anno, il sindaco ha dovuto andarsene ingloriosamente e precipitosamente perchè travolto dal suo stesso fallimento, ai malpancisti non è parso vero di poter senza danni prendere le distanza dall’esplosiva patacca e affondare nel ridicolo il promotore.

‘О μύθος δελοι οτι l’outing a posteriori non basta certo a cancellare le responsabilità del disastro-Cem, che ricadono su tutti coloro (consiglieri comunali di maggioranza e assessori) che – in parole, opere e omissioni – hanno permesso la pazzia cementizia dell’arena.

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