REFERENDUM E CONSER VCO: CHE C’AZZECCA? di Claudio ZANOTTI, Enrico BORGHI

La vittoria del “Sì” ai referendum spazza via l’ipotesi di privatizzazione parziale delle società pubbliche e – a casa nostra – l’inutile e dannoso spezzatino” di ConSer Vco avviato appena un mese fa. In un mese il mondo è cambiato.

 C’azzecca, c’azzecca, con buona pace dell’eloquio scoppiettante di Antonio Di Pietro. Il primo del quattro quesiti referendari ha abrogato l’art. 23 bis del D.L. 112/2008 e successive integrazioni e modificazioni (cercatelo e leggetelo su http://www.normattiva.it), quello – per intenderci – che stabiliva l’obbligo entro il 31 dicembre 2011 di mandare a gara (o di cedere ai privati almeno il 40% delle azioni delle società pubbliche di gestione) tutti gli affidamenti di servizi pubblici locali. Tutti, e non solo la gestione del ciclo idrico: dunque la raccolta e smaltimento dei rifiuti e trasporto pubblico locale.

Chi ha buona memoria ricorderà che proprio su queste pagine virtuali avevamo un mesetto fa espresso tutta la nostra perplessità e motivata contrarietà allo “spezzatino” che – Comune di Verbania in testa, essendo il primo azionista della società – si stava cucinando per ConSer Vco Spa: scorpori di rami d’azienda, impoverimento patrimoniale, creazione di una nuova e totalmente inutile società cassaforte  (“Vco Servizi spa”), fusione rischiosissima con la società gemella dell’Ossola (“Valle Ossola spa”). Il tutto per andare poi a mettere nelle mani di un socio privato il 40% di quel piccolo gioiello societario che è ConSer Vco, al quale si deve la storia delle “buone pratiche” in materia di rifiuti e raccolta differenziata nel Vco.

Con la vittoria del “Sì” al referendum cambia davvero tutto: spazzato via l’art. 23 bis, torna la possibilità di mantenere gli affidamenti diretti di servizi pubblici a società possedute dai Comuni beneficiari dei servizi stessi. E’ la politica perseguita con determinazione e tenacia dal Centrosinistra negli ultimi 15 anni: il ciclo dei rifiuti a Conser Vco e a Valle Ossola Spa, il trasporto pubblico a Vco Trasporti srl, il ciclo idrico ad Acque Nord srl, in attesa dell’ormai imminente fusione di tutte le Sot (Società Operative Territoriali) nella società-madre “Acqua Novara Vco Spa”. Una gestione in mano pubblica caratterizzata da buoni livelli di efficienza gestionale, da tariffe equilibrate a carico dei cittadini, da risultati qualitativi (raccolta differenziata, termovalorizzazione, LiberoBus, depurazione delle acque..) eccellenti, da condizioni contrattuali decenti per i lavoratori.

Si devono allora riaprire tutti i tavoli di discussione, a tutti i livelli. Ma prima di tutto, che si sospenda immediatamente il processo di “spezzatino societario” avviato lo scorso aprile, per evitare danni irreparabili: il mondo in un mese è radicalmente cambiato.

Leggi qui la Mozione-blocco scissione ConSer Vco

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