RINASCERE DOPO IL TORNADO di Italo ISOLI

La proposta del Pd di utilizzare i fondi europei del PISU per il ripristino della città indica un percorso che può essere ampliato e irrobustito con altre iniziative di vasto coinvolgimento della comunità verbanese.

Con ottimo tempismo, è stato diffuso il Comunicato Stampa del Circolo PD di Verbania, il giorno dopo l’articolo sulla Stampa degli 8 milioni di euro di danni. Il titolo: “Verbania: ripartire utilizzando tutte le risorse disponibili compresi i 10 milioni di fondi europei” sintetizza il contenuto. L’incipit giornalistico “Villa Taranto è chiusa” apre efficacemente agli effetti economici della chiusura. Il documento riprende in modo pragmatico il contenuto dell’articolo  di Verbaniasettanta dal titolo sintetico ma completo di “Devastazione e Rinascita”, che appare anche come una metafora della presente stagione e l’auspicio per quella prossima.

Appare ora necessario andare oltre il Comunicato, ipotizzando una serie di iniziative in grado di valorizzarne i contenuti. Ne indico qui di seguito alcune:

– individuare altre forme di comunicazione disponibili in modo che l’analisi e l’auspicio non rimangano racchiusi né nella sola Verbania 70 né nei soli comunicati del PD, ma trovino consensi nell’intera collettività.

– coinvolgere organizzazioni di peso e dimensione culturale sovraprovinciale; in questo senso è auspicabile che Editoria e Giardini 2012 faccia a tempo ad acquisire contenuti relativi all’evento e alla ricostruzione;

– fare in modo che l’ipotesi di devolvere alla ricostruzione i fondi del PISU non venga avvertito come un escamotage per far fallire il progetto, ma come l’unica soluzione condivisa per risolvere un problema e per creare un’opportunità, trovando le forme per ampliarla anche a settori meno politicizzati e, se possibile, anche al campo dell’attuale maggioranza;

– fare attenzione che non passi la sola ipotesi del ripristino, ma che l’evento e i fondi così reperiti consentano di ripensare all’intero sistema di parchi e giardini e ai loro collegamenti, auspicabilmente ciclopedonali, altrettanto importanti dal punto di vista paesistico e di fruizione collettiva; da questo punto di vista, l’argomento della possibile unione di Villa S. Remigio e di Villa Taranto appare assolutamente paradigmatico;

– che sia chiaro che la proposta può/deve concretizzarsi, oltre che in un miglioramento dell’ immagine della città, anche in opportunità di sviluppo e lavoro per il settore turistico e florovivaistico;

– da ultimo credo che la “chiusura” di Villa Taranto in attesa del ripristino e fino alla sua conclusione, sia un errore colossale; occorre convincere i gestori che i danni e i lavori possono essere essi stessi un argomento di attrazione per esperti botanici o anche per le persone comuni che devono essere guidate attraverso un percorso mirato all’illustrazione dei danni e del progetto di recupero; sarebbe esattamente lo stesso errore di Pompei che invece di illustrare i progetti di consolidamento degli edifici crollati (in realtà i progetti non ci sono) li ha semplicemente puntellati e transennati con grande scandalo dei visitatori; anche l’ipotesi di un coinvolgimento della collettività in forma volontaria per alcune operazioni di recupero, ovviamente con le opportune garanzie di sicurezza, avrebbe l’effetto di un coinvolgimento ideale della gente nella ricostruzione (anche se temo che i tempi non siano più quelli di una volta quando appena nevicava tutti spalavano le strade).

Occorre in sostanza che su questo progetto si incontrino o si ritrovino le “affinità elettive” che sicuramente sono presenti nella città, ad ogni livello sociale e culturale, anche in campi politici avversi, sui concetti di verde, di paesaggio, di giardino costruito e di giardino naturale, oltre che della loro contiguità e continuità con i boschi, il lago, i corsi d’acqua, che un certo tipo di urbanizzazione tende a cancellare e che costituiscono una risorsa irrinunciabile da tutti i punti di vista.

Questa voce è stata pubblicata in Opere e lavori pubblici, Politica cittadina. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *