RINNOVO AI VERTICI DI CONSER VCO. OCCASIONE SPRECATA

Si rinnova il vertice di ConSer Vco e il territorio si lacera. Un altro pezzo della faticosa storia d’integrazione del Vco si sgretola e le responsabilità non sono tutte e solo dei destro/leghisti.

Pezzo dopo pezzo, il delicato e faticosamente costruito edificio del Vco viene giù. Niente di nuovo, visto che  da queste pagine virtuale se n’è parlato più volte. Ci limitiamo ora a registrare un altro passo verso la dissoluzione di un’idea di territorio e di provincia: il rinnovo dei vertici di ConSer Vco e le immediate reazioni politico-amministrative e sindacali.

Una decina di giorni fa i Comuni soci dell’azienda, che si occupa di raccolta dei rifiuti, hanno deciso: 1) di eleggere al vertice della Società non un Consiglio di Amministrazione di tre persone, ma un Amministratore Unico; 2) di individuare l’amministratore unico in uno sconosciuto ex finanziere del Varesotto; 3) di nominare lo sconosciuto ex finanziere a maggioranza e con il voto determinante del Comune di Verbania (33% delle quote azionarie), guidato da un ex prefetto residente a Benevento; 4) di lacerare l’assemblea dei Comuni-soci con un voto che ha fatto emergere una profonda spaccatura territoriale; 5) di entrare in rotta di collisione con i sindacati.

Tutto ciò al termine di un triennio (2010-2013) in cui ConSer Vco, in mano a PdL e Lega Nord, ha cambiato un presidente all’anno, ha chiuso il bilancio 2012 con una perdita complessiva di 950.000 € (681.000 disavanzo di fusione con “Valle Ossola spa” e 270.000 € disavanzo di gestione) e quasi dimezzando tra 2011 e 2012 (da € 1.660.000 a € 935.000) le Riserve e i Fondi prudentemente accantonati fino a qualche anno fa dall’azienda nello Stato Patrimoniale. Le cause di questa debacle sono due: l’incorporazione in ConSer Vco di una società decotta come la Valle Ossola spa, che in otto di vita ha cumulato 1,3 milioni di perdite; la chiusura senza alternative del forno termovalorizzatore di Mergozzo, che ha caricato sulle spalle dell’azienda i costi del personale dell’impianto non riutilizzato in attività remunerative.  Non si dimentichi, infine, che nel 2007, grazie alla buona gestione degli anni precedenti, ConSer Vco aveva registrato nel proprio Bilancio 2.350.000 € tra Riserve e Fondi: in cinque anni (2008-2012) ci siamo mangiati il 60% di quelle risorse!

Non stupisce dunque che, in una situazione di questo genere, la governance scelta dieci giorni fa dall’Assemblea dei Sindaci abbia creato lacerazioni tali che indurre il Comune di Domodossola ad annunciare il suo abbandono (sempre che riesca a farlo) di ConSer Vco. E dietro Domo è probabile che si muova qualche altro Comune dell’Ossola. Per non dire della rabbia e dello sconcerto che covano a Verbania, città commissariata dopo il fallimento destro/leghista di Zacchera,  che vede dissolversi pezzo dopo pezzo un grande patrimonio di servizi (il ciclo dei rifiuti, il ciclo dell’acqua, la programmazione integrata d’area, l’ospedale unico plurisede….) costruito grazie alla lungimiranza degli amministratori del Comune capoluogo.

Su chi ricade la responsabilità di questo sfacelo? In larga misura sulla coalizione PdL/Lega Nord che nel 2009/2010 ha vinto le elezioni in Regione e Provincia, amministrando i Comuni di Verbania, Omegna e Domodossola. Ma una responsabilità oggettiva per il progressivo e ormai irreversibile sgretolamento dell’idea stessa di comunità provinciale del Vco ricade anche sul centrosinistra e sul Pd. L’accresciuto “peso”politico che le elezioni del biennio 2011-2012 hanno consegnato al centrosinistra non si è tradotto nella ripresa di una politica di integrazione e di armonizzazione del Vco che sino al 2009 aveva prodotto molti buoni risultati; anzi, su diverse importanti questioni (l’ospedale unico plurisede, il “supercomune ossolano”, le nuove società pubbliche rigorosamente “di area”, l’ingresso di Verbania nel parco della Valgrande, la difesa della provincia del Vco, la programmazione integrata d’area….)  ci si è mossi in tutt’altra direzione. E la vicenda di ConSer Vco è un altro passo in questa direzione.

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