SENATORE LOTTATORE

L’Enrico Montani c’è ricascato: sane scazzottature al termine di una partita di campionato a Biella. Il decoro del laticlavio senatorio e della poltroncina assessorile richiederebbero del bromuro…

La vitalità, diciamo così, esuberante del patron e del presidente del Verbania Calcio (rispettivamente Enrico Montani e la di lui moglie) è cosa ormai nota e sperimentata sui campi da pallone, nelle aule parlamentari e sui  media televisivi locali.

Non ci ha quindi sorpresi l’ennesima performance dialettico-muscolare al termine della partita esterna con la Junior Biellese, di cui potrete trovare qui una descrizione abbastanza particolareggiata. Per qualche giorno sarà tutto un fatuo ciarlare sulle responsabilità prevalenti e/o esclusive dell’uno, dell’altra o dell’altro ancora: chi ha insultato dagli spalti, chi ha spintonato negli spogliatoi, chi fumava in faccia a chi, chi se l’è presa con i napoletani, chi ha manomesso il ditino senatoriale, chi ha preso per il collo l’altro… Insomma, un’altra bella pagina di sport e di sano divertimento, condita di denunce e annunciate querele.

Siccome però siamo di fronte a intemperanze recidive (leggi qui, qui e qui), viene spontaneo interrogarci su che fine abbiano fatto il decoro e a misura che dovrebbero accompagnare l’esercizio delle cariche di rappresentanza politica e istituzionale. A noi il ruspante ipercinetismo e la coprolalica irruenza dell’Enrico di Suna riescono anche divertenti, non foss’altro che per mere ragioni di campanilismo paesano.

Che c’azzecchi invece tutto questo con la solenne dignità del laticlavio senatorio e, più modestamente, con la poltroncina di assessore al Turismo in Comune, resta un mistero.

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