SI PREPARA LA “SERIE B” PER L’OSPEDALE DI VERBANIA

Con la scomparsa, preannunciata dall’Asl, dei letti di terapia intensiva, si chiude il DEA di Verbania. I “codici rossi” saranno avviati a Domo e il “Castelli” diventerà un ospedale a “bassa e  media intensità di cura”. Fine della storia. Nel puntuale contributo di un nostro lettore si delinea il futuro irrimediabilmente declinante dell’ospedale cittadino.

Le bugie, ragazzo mio, si riconoscono subito! perché ve ne sono di due specie: vi sono le bugie che hanno le gambe corte, e le bugie che hanno il naso lungo: la tua per l’appunto è di quelle che hanno il naso lungo“. Ci è tornata in mente la fata turchina, quando abbiamo letto il solito stanco comunicato stampa dell’ASL VCO, che testualmente ripete il refrain: “Il Piano di interventi di riorganizzazione ospedaliera per il biennio 2012-2013, … rappresenta a oggi una bozza volta a stimolare il dibattito su quello che sarà il futuro della sanità del VCO”. Siamo alle solite. Non li abbiamo capiti. Però “stimolano”….

Eppure tutto pare di semplice comprensione. A Verbania scompariranno i Reparti di UTIC e di Rianimazione. Vi pare poco? In teoria sono solo 6 posti letto; in pratica chiude il DEA (cfr. allegato A del PSSR Regione Piemonte 2013 2015). Si, perché mancando le terapie intensive (quelle vere non quelle subintensive!!!) non potranno arrivare al DEA i codici rossi, i casi più complicati e delicati. Potranno transitare da Verbania solo i casi di minor gravità, ma non gli ictus, gli infarti, i gravi traumi. Sarà quindi un Pronto Soccorso utile per un ospedale che ospiti solo la media e bassa intensità di cura, come infatti vuole il piano dell’ASL VCO.

Ah, dimenticavamo di ricordare che ci propinano, al posto di UTIC e Rianimazione, un non meglio precisato reparto di terapia sub-intensiva. Basta leggere la direttiva CIPE n. 87/1984 per capire che trattasi di un reparto con la metà dell’attività assistenziale oggi esistente (da 500-600 minuti/paziente a 200-240 minuti/paziente). Quindi meno assistenza, meno personale, più risparmio. Ora abbiamo capito che, nella visione della Direzione ASL, l’ospedale unico plurisede del VCO sarà strutturato su due presidi: uno di alta e media intensità di cura (Domodossola) ed un secondo, di serie B, a media e bassa intensità di cura. Un bello smacco per l’autodichiarata “Capitale dei laghi europei”.

Cosa faranno le centinaia di migliaia di turisti che affollano le rive del lago maggiore, tra marzo ed ottobre, nel tratto tra Stresa e Cannobio, quando sapranno che il primo DEA ed il primo vero ospedale distano oltre un’ora da loro? Continueranno a farci visita? Cosa penseranno gli imprenditori della sanità privata quando sapranno che i loro ospiti, in caso di necessità di un DEA, avranno piu’ facile accesso a Varese che non nella nostra provincia? Continueranno ad investire nella zona? Oppure volgeranno altrove il loro sguardo?

Avevano previsto praticamente tutto i nostri manager. A partire dalla totale inadeguatezza della Conferenza dei Sindaci in materia sanitaria. Dopotutto, il Presidente della Conferenza è il sovrano della Capitale dei Laghi Europei!!!.. Avevano previsto la protesta di Domodossola sul punto nascite. Avevano previsto la stanchezza dei Comitati per la difesa della salute pubblica ed avevano previsto il sonno afasico dei sindacati. Ed a cio’ si erano per tempo preparati.

Una possibile ribellione a Verbania, no. Quella non è nelle previsioni. Forse hanno ragione. O forse no. Vedremo. Vediamo se “coltivando tranquilla/l’orribile varietà /delle proprie superbie / la maggioranza sta / come una malattia / come una sfortuna/ come una anestesia/ come un’abitudine/ per chi viaggia in direzione ostinata e contraria”

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