SOPRINTENDENZA E NUOVO TEATRO: MOLTO RUMORE PER (QUASI) NULLA

Trionfalistico annuncio del parere favorevole per l’ibrido all’arena: fare passare per eccezionale una cosa che tre mesi fa il Comune dava come già fatta. Disinformazione e propaganda.

Fa persino tenerezza la concitazione smaniosa con la quale il sindaco ha fatto diffondere in anticipo (la riunione è prevista per il 20 luglio) il testo del documento che la Soprintendenza ai Beni Culturali presenterà nel corso della Conferenza dei Servizi convocata per l’esame del progetto del teatro all’arena. Nel comunicato-stampa di Palazzo si parla di un parere positivo e la notizia viene accompagnata dalle consuete, enfatiche e trionfalistiche dichiarazioni di Zacchera. Ma di “notizia” davvero si tratta?

Come sempre, la verità è un po’ diversa. Era infatti stata l’Amministrazione lo scorso aprile a comunicare l’avvenuta riunione della Conferenza dei Servizi sull’ibrido´dell’arena, affermando che “il progetto non ha ricevuto richieste di modifica. Si tratta di fornire alcune integrazioni, parte delle quali già date a voce. Entro una settimana raccoglieremo il materiale e entro un mese si terrà la seconda e ultima conferenza dei servizi”. Tutto sembrava già a posto: il parere della conferenza dei servizi un  pro forma. Poi, a leggere la nota della Soprintendenza (cfr. https://www.verbaniasettanta.it/?p=2833), s’era capito che la questione delle “integrazioni” era un po’ più impegnativa di come propagandata; e infatti la nuova riunione della Conferenza avviene non dopo uno, ma dopo tre mesi dalla precedente seduta. Attendiamo di avere tra le mani il testo originale della Soprintendenza, perché dei riassunti delle veline di palazzo ci fidiamo poco.

Chi si occupa di grandi opere in zone a vincolo (era accaduto a chi scrive quando si progettò il teatro in piazza F.lli Bandiera) sa benissimo che la prima cosa da fare al momento della stesura del progetto iniziale (il cosiddetto “preliminare”) è confrontarsi con la Soprintendenza per verificare se vi è un orientamento generale favorevole e contrario: è accaduto per l’ex colonia Motta, per l’ex Eden, per il teatro in Sassonia, per la piazza San Vittore e il centro storico di Intra, per villa Poss. Solo dopo l’assenso generale della Soprintendenza si passa alla successive fasi progettuali; e così ha fatto anche l’attuale Amministrazione per il teatro all’arena, un secondo dopo avere duplicato l’incarico ad Arroyo. Clamorosa sarebbe stata – in questa fase avanzata del progetto definitivo – la bocciatura e non l’approvazione dell’intervento. Approvazione che comunque è stata molto faticosa ed è arrivata solo dopo le integrazioni progettuali e l’allungamento dei tempi della conferenza dei servizi.

Entusiasmarsi perché accade un fatto normale è segno di debolezza, non di forza.

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