SUL FONDOTOCE LA GIUNTA COSTRETTA A UNA TOTALE RETROMARCIA

L’interrogazione della Minoranza, la pressione del Coni e la protesta pubblica della Società sportiva costringono sindaco e assessore allo Sport a riconoscere al Fondotoce-Ramate quello che la Giunta per due mesi ha negato: il rimborso delle spese e la nuova convenzione.

Il braccio di ferro tra la squadra del Fondotoce-Ramate e la coppia Zacchera/Balzarini per l’utilizzo del campo di calcio di Fondotoce si è concluso nell’unico modo possibile: con la totale retromarcia della Giunta PdL/Lega Nord. Su questo foglio avevamo documentato l’assurda vicenda (cfr. https://www.verbaniasettanta.it/?p=3286), esplosa a luglio in una dura polemica a mezzo stampa tra Comune e Società Sportiva sul mancato rimborso di alcuni lavori concordati effettuati dai volontari della Società sulle strutture del campo (di proprietà comunale) e sull’indisponibilità dell’Amministrazione a rinnovare la convenzione alla Società sportiva, nonostante il passaggio del Fondotoce-Ramate in Promozione. Poi, a fine agosto il patatrac: ingiunzione alla Società per la riconsegna del campo al Comune, ribellione di dirigenti, giocatori e volontari, convocazione di un’assemblea di protesta per il 31 agosto.

Immediatamente i Gruppi Consiliari di Minoranza si sono mossi con un’Interrogazione urgente all’Amministrazione (cfr. https://www.verbaniasettanta.it/?p=3480), mentre l’assemblea pubblica del 31 si è risolta in una fortissima polemica tra la Società e l’assessore allo Sport. Eppure i termini della questione sono subito parsi assai semplici e facilmente risolvibili, anche in considerazione della limitata dimensione delle somme in gioco (circa 20.000 €) e delle incomprensibile (meglio: assai comprensibile, ma del tutto insostenibile!) cocciutaggine dell’Amministrazione a non voler rinnovare una convenzione d’uso delle strutture sportive ormai attiva da moltissimi anni.

Il giorno dopo il nulla di fatto dell’assemblea del 31 agosto è intervenuto anche il Coni Provinciale, chiedendo al Comune di incontrare la Società sportiva e appianare rapidamente un contenzioso che non aveva ragion d’essere. E così, stretta nella tenaglia dell’Interrogazione delle Minoranze, dell’intervento pressante del Coni e della protesta della Società, l’Amministrazione Comunale non ha potuto fare altro che convocare in fretta e furia una riunione e fare in poche ore quello che da due mesi si rifiutava di fare: riconoscere i lavori eseguiti e rinnovare la convenzione.

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