SUNA TRA UFFICIO POSTALE E NUOVE EDIFICAZIONI

Le Poste vogliono chiudere lo “sportello pensioni” dell’ufficio della frazione: una decisione poco saggia, che il Comune non ha saputo contrastare. E nella parte alta del paese s’annuncia un’edificazione che modificherebbe le caratteristiche storiche dell’edificato esistente.

Da qualche settimana nella frazione di Suna c’è vivo malcontento per la decisione di Poste Italiane di destinare l’Ufficio postale del paese a un’utenza “privilegiata” (società, ditte, uffici, imprese..), tagliando i servizi rivolti all’utenza “domestica”; in particolare, questa nuova destinazione dell’Ufficio di Suna causerebbe l’eliminazione del pagamento delle pensioni, che ancora moltissime persone riscuotono in contanti allo sportello. La notizia si è subito diffusa e ha suscitato numerose e fondate perplessità. Non si capisce per quale ragione un ufficio come quello di Suna, decentrato, piccolissimo e privo di parcheggi, debba essere destinato a una clientele business, quando la setssa funzione potrebbe essere egregiamente svolta da altri uffici cittadini, più centrali, più ampi, più comodi e meglio serviti da parcheggi, come ad esempio quelli di Pallanza o di Intra; lì uno sportello dedicato all’utenza business potrebbe tranquillamente convivere con gli altri tradizionali servizi erogati da Poste Italiane.

In questa vicenda spicca, accanto alla miope insensibilità della direzione delle Poste, la grave inerzia del Comune, che ha di fatto subito la decisione delle Poste e si è mosso (timidamente) solo quando il Consiglio di Quartiere, il sindacato dei pensionati e gli organi di stampa hanno sollevato il caso. Una grave sottovalutazione del problema, che ha costretto sindacati e Consiglio di Quartiere a rivolgersi al Prefetto, replicando una modalità già vista per il caso del Museo del Paesaggio e che certifica l’inadeguatezza dell’Amministrazione Comunale. Non resta che sperare nella moral suasion del prefetto Zanzi.

Sempre a Suna ha preso avvio, con il voto del Consiglio Comunale, la procedura urbanistico-edilizia di recupero di alcuni immobili degradati (uno addirittura ridotto a rudere cadente) nella parte terminale alta della via dei Partigiani, poco prima dello sbocco su c.so Nazioni Unite. L’iniziativa del recupero è in sé meritoria, pur essendo gli immobili molto “schiacciati” a ridosso della “variante”; è invece molto discutibile il progetto edilizio, che PdL e Lega Nord hanno votato e sul quale i Gruppi di Minoranza si sono invece criticamente astenuti.

Il nuovo edificio, infatti, si alzerebbe in maniera assai significativa rispetto agli attuali manufatti (non meno di un piano), alterando pesantemente lo sky line della frazione proprio in uno dei punti in cui le edificazioni “storiche” si elevano maggiormente a causa della pendenze del terreno. Il nucleo di antica formazione (NAF) di Suna ha infatti mantenuto sostanzialmente inalterate le sue caratteristiche; questo intervento, se realizzato nei termini oggi noti, rappresenterebbe un vulnus paesaggistico non irrilevante, inserendo in uno dei punti più visibili e più delicati della frazione un manufatto con altezze, dimensioni e tratti architettonici nettamente estranei all’edificazione storica esistente. Non resta perciò che sperare in un intervento della Commissione Paesaggistica Regionale, che imponga caratteri e tipologie  adeguati a quel contesto urbano.

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