TEATRO ALL’ARENA: QUALI SONO I COSTI DI GESTIONE? di Mariano BOLOGNESI

Va di moda lanciare numeri in libertà, sperando che il cittadino non se ne accorga e si faccia abbindolare dall’effetto-annuncio. A noi invece piace guardare dentro i numeri

Di questi tempi, la notizia che verranno creati ben 112 nuovi posti di lavoro a Verbania, è di quelle che emozionano, rappresentano un po’ di ristoro sociale. Questo è l’annuncio che ha accompagnato l’ultima esternazione del Sindaco per contrastare l’onda che si sta alzando tramite la raccolta di firme in città che propone il Cinema sociale di Pallanza come teatro cittadino, in alternativa al progetto dell’Arena, che ormai veleggia verso i 21 milioni di euro.

Secondo le dichiarazioni del Sindaco, riportate da La Stampa: “Non si tratta solo di lavori pubblici, ma di un complesso di interventi in grado di rilanciare l’economia, il turismo, le attività per il tempo libero. Un esempio? Parlare di teatro è ormai improprio: la struttura che sorgerà all’Arena, sarà un centro polivalente in grado di funzionare giorno e notte e di dare occupazione a tanta gente.” Questo annuncio, incontra subito le domande preoccupate dei cittadini: Ma con quali soldi si pagheranno gli stipendi di queste 112 persone, visto lo stato pietoso delle finanze locali? A quali stratosferici incassi ci si affida per sostenere questi enormi costi di gestione? Se non abbiamo fatto male i conti, queste 112 persone, calcolando un prudenziale costo medio pro capite di 40 mila euro, costerebbero in un anno, all’Amministrazione comunale, circa 4,5 milioni di euro, ovvero poco più di 12mila euro al giorno, per ogni giorno di calendario, perché il tassametro degli stipendi non si ferma mai.

A questi costi fissi, si devono sommare, quelli per il funzionamento della struttura: il riscaldamento/raffrescamento, l’energia elettrica, i costi di manutenzione, ed altri costi minori di gestione. Crediamo allora, che, come sollecitato più volte, il Sindaco farebbe bene ad illustrare compiutamente il “Business plan” ovvero il piano di gestione previsto per la struttura dell’Arena, per chiarire equivoci, fraintendimenti e sopire polemiche.

Non vorremmo che i sostenitori del nuovo teatro al Cinema sociale di Pallanza fossero catalogati come retrogradi contro ogni progresso, visto che la soluzione proposta, oltre che costare un terzo di quella dell’Arena, non prevedrebbe nessun dipendente aggiuntivo all’organico comunale, come accade già oggi a Cannobio.

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