UNA CITTA’ INVISIBILE

In tutto il Vco ferve il dibattito sulle “Unioni” e sulle “Convenzioni” tra Comuni. Nell’Ossola si discute addirittura di un unico ente per tutta la valle, per dare forza alle rivendicazioni territoriali. Verbania, muta e silente, resta invisibile.

In queste ultime settimane sui giornali rimbalzano le notizie degli incontri tra i Comuni del Vco finalizzate alla creazione di “Unioni” o di “Convenzioni” che facilitino la gestione dei servizi che a partire da gennaio 2013 non potranno più essere erogati al di sotto di determinate soglie demografiche (la Regione Piemonte ha fissato il limite a 3.000 abitanti).

Il confronto è intenso e complesso, segno che è in gioco un ridisegno profondo degli assetti istituzionali che abbiamo conosciuto sino ad oggi. Stanno esercitando un ruolo determinante anche quei Comuni (Domodossola, Villadossola, Omegna, Gravellona, Casale Corte Cerro, Cannobio..) che, pur non interessati al processo di integrazione, hanno colto il valore di un’azione convergente tesa a far crescere il “peso” (demografico e politico) di realtà municipali che rischiano – in una quadro di forte polverizzazione come è appunto quello del Vco –  di “contare” sempre meno.  In questa logica vanno letti gli accordi per la “Convenzione” tra Omegna, Gravellona e Casale e l'”Unione” dell’alto Verbano da Ghiffa e Cannobio; e sempre a questa logica risponde il dibattito intenso e nervoso in corso nell’Ossola, divisa tra l’ipotesi del “super Comune” da Mergozzo a Formazza e le Unioni di valle. Al di là di dell’approdo definitivo, è un fatto politico rilevante che, in una fase in cui la Provincia del Vco cessa di esistere, i Comuni si interroghino sugli strumenti più idoneo per rafforzare le peculiarità territoriali e le identità comunitarie e amministrative.

A Verbania, invece, nulla. La città, che di questa provincia è stata il capoluogo, resta muta e silente. La città che tra gli anni ’70 e il 2009 ha costruito con generosa lungimiranza un grande sistema sovracomunale per la gestione dei servizi (Consorzio Basso Toce, Aspan, Saia, ConSer Vco, Vco Trasporti, Acque Nord…), la città che per prima ha sperimentato la pianificazione strategica di area (la conurbazione dei laghi..), la città che come “Comune capofila” nel 2008 ha costruito il primo e unico Progetto Territoriale Integrato con tutti i 77 Comuni della provincia (poi affossato dalla Giunta Cota per finanziare il famigerato PISU), ebbene questa città è oggi totalmente assente dal dibattito sull’unione dei Comuni. Disinteressata a tutto ciò che accade oltre la sua cinta daziaria, vive un isolamento mai prima sperimentato. Il suo sindaco scrive ai primari dell’ospedale e non ottiene risposta; chiama a raccolta i sindaci di Cusio e Verbano sulla questione della Sanità e rimane solo; attacca i consiglieri regionali sul nodo-provincia e viene messo a tacere.

Una città invisibile.

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