UNO SCHIAFFO AL CONSIGLIO COMUNALE E ALLA LEGGE

L’assessore Calderoni pensa di essere al di sopra della legge, ma si sbaglia. I capigruppo di Minoranza stigmatizzano la iattanza con cui l’assessore al Bilancio rifiuta di ottemperare a un obbligo di legge e Statuto.

 Se fedelmente riportate, le dichiarazioni dell’assessore Calderoni, che su “La Stampa” del 26 aprile definisce “polemica talmente stupida che mi pare ridicolo intervenire” l’Ordine del Giorno  votato dalla maggioranza dei consiglieri comunali sulla trasparenza di redditi e patrimoni e annuncia che non ha alcuna intenzione di rispettarlo, sono un vero e proprio schiaffo non solo al Consiglio Comunale, ma anche a una legge dello Stato (la 441 del 1982), allo Statuto Comunale (art. 22) e al Presidente del Consiglio Comunale, che più volte in maniera ufficiale e formale ha chiesto il rispetto di questo adempimento.

 Zacchera poi, che per giustificare l’inadempienza del suo assessore sostiene che Calderoni “è stato insultato”, non si rende probabilmente neppure conto che l’unico insulto in circolazione è proprio questa grossolana e ridicola bugia. Insulto all’intelligenza sua e degli altri. Bugia tanto ridicola e tanto grossolana che non se la sono bevuta neppure i consiglieri di maggioranza che, votando il documento proposto dai gruppi di opposizione, hanno sconfessato e mandato in minoranza il sindaco.

 Corrado De Ambrogi               Angelo Rolla                  Felice Iracà

Vladimiro Di Gregorio                   Savino Bombace

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