VAN DE SFROOS A VERBANIA: GRANDE CONCERTO, NEANCHE UNA BIRRA

Figura barbina del Comune, che vieta il consumo di birra durante un concerto che si annunciava (e così è stato) assolutamente tranquillo. Per caso, sotto sotto, dà molto fastidio il crescente successo dell’Arena?

Gran bel concerto la sera dl 1 giugno, con Van de Sfroos che fa il pieno (1.600 biglietti) di spettatori paganti ed entusiasti e la nuova gestione dell’Arena che si conferma particolarmente efficace nel far diventare attrattivo e significativo questo bellissimo spazio pubblico. Sta cioè accadendo quello che avevano previsto e anticipato in un pezzo sul numero del 9 maggio di VB70: dopo il rodaggio e l’assestamento della nuova gestione (avviata nell’estate 2008), questa struttura sta rivelando tutte le sue potenzialità. E ci si chiedeva allora del perché “ucciderla” con l’imposizione del nuovo teatro.

Lo spettacolo di Van de Sfroos ci suggerisce qualche risposta. Innanzitutto la figura barbina fatta dal Comune, che con un’Ordinanza (assunta pare sotto dettatura della Questura) immotivata ha vietato la vendita di birra per tutta la durata dell’esibizione: chi scrive queste righe è stato sindaco per cinque anni, nel corso dei quali sono stati promossi e organizzati Notti Bianche, concerti, manifestazioni sportive di richiamo che hanno portato nelle piazze di tutta la città non 1.600 appassionati del laghé, ma decina e decine di migliaia di persone. Ebbene, mai è stata imposta una misura tanto draconiana quanto inutile; abbiamo sempre agito con attenzione, regolamentando alcuni aspetti della somministrazione di alcolici e presidiando con discrezione ed efficacia i luoghi interessati dagli eventi. Mai nessun divieto come quello dell’altra sera, neppure quando Edoardo Bennato scatenava l’entusiasmo di molte migliaia di giovani in piazza Garibaldi nella Notte Bianca del 2008. E mai nessun problema.

E’ talmente incomprensibile e immotivata la scelta di imporre il divieto, da far sorgere il sospetto che il successo annunciato di Van de Sfroos (e quelli auspicati di Massimo Ranieri, Teo Teocoli e Alex Britti) possa avere indispettito l’Amministrazione al punto di suggerire l’adozione di provvedimenti così drastici, così inutili e così punitivi per il gestore della struttura e per gli spettatori, giunti a Verbania un po’ da tutto il Nord-Ovest.

Perché il “dispetto”, chiederete voi. Perché il successo crescente dell’Arena come grande spazio pubblico aperto e polivalente rivela la miopia della scelta di buttare via tutto per imporre l’edificazione del nuovo teatro. E conferma invece la bontà della scelta a suo tempo (2003/2004) fatta non solo dal Centrosinistra – era infatti d’accordo allora anche Forza Italia – di realizzare il nuovo teatro nel cuore della città, nella convinzione che l’Arena (allora appena terminata) potesse gradualmente esprimere la sua vocazione e la capacità di attrazione. Che infatti è quello che sta accadendo.

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