VIDEOGIOCHI, REGOLAMENTI E MISERE POLEMICHETTE

Brutta notizia: il Tar annulla il Regolamento comunale, voluto nel 2005 dalla Giunta di Centrosinistra, per ridurre gli orari di attivazione dei videogiochi “mangiasoldi”. C’è chi ha tentato di imbastire la solita polemichetta strumentale, mentre per risolvere il problema basterebbe una leggina di un solo articolo…….

In fondo a questo numero troverete il consueto ritaglio digitale de La Stampa che riporta una brutta notizia: il Tar del Piemonte ha annullato il Regolamento che il Consiglio Comunale aveva approvato nel 2005 per ridurre il terribile giochino dei videopoker nel bar, introducendo una limitazione dell’orario di attivazione di queste famigerate macchinette. Quella decisione, voluta dalla Giunta di Centrosinistra, trovò vastissimo apprezzamento (la Prefettura, l’Asl..) e venne presa ad esempio da molte Amministrazioni comunali. Ora il Tribunale Amministrativo Regionale, con sei anni di ritardo, afferma che il Comune non può attraverso un Regolamento intervenire su una materia (i giochini mangiasoldi) di competenza dello Stato.

Appena resa nota la (brutta) notizia, Zacchera non ha perso un istante per tentare di screditare (cfr. l’articolo) la Giunta di Centrosinistra perché non si sarebbe costituita in giudizio davanti al Tar per difendere il Regolamento. Non ha evidentemente capito il sindaco sedente che il Tar non giudicava su un contenzioso amministrativo specifico, ma si esprimeva su un atto perfezionato e concluso del Consiglio Comunale, ritenuto perfettamente legittimo dall’organo collegiale che lo aveva votato e approvato. Non c’era quindi nessun bisogno di avvocati, perché si giudicava esclusivamente la legittimità giuridica di un Regolamento. Il Tar ha espresso la sua valutazione, per noi totalmente negativa e censurabile; attendiamo fiduciosi un pronunciamento di segno contrario nel secondo grado, davanti al Consiglio di Stato.

La vicenda non deve però fare dimenticare alcune semplici verità. Che, a di là di tante e sinora totalmente inutili dichiarazioni d’intenti di Zacchera a Cattaneo, le uniche iniziative tese a circoscrivere e ridurre quanto più possibile il fenomeno dei videogiochi sono state adottate dall’Amministrazione di Centrosinistra, sia sul piano amministrativo (il Regolamento ora annullato) sia su quello educativo e formativo (le molte iniziative realizzate con l’Asl contro questo tipo di dipendenza); che chi ha presentato proposte di legge e si è battuto per istituire in zona un Casinò non è certamente il più adatto a fare prediche sui rischi della dipendenza da gioco; che chi siede in Parlamento potrebbe già domattina presentare una proposta di legge (questa sì sensata, a differenza di quella del Casinò!) in un solo articolo, con la quale si riconosce ai Comuni la facoltà di normare per Regolamento l’orario di attivazione giornaliera dei videopoker e degli altri videogiochi mangiasoldi. E così verrebbe immediatamente e brillantemente superata l’obiezione del Tar.

Attendiamo fiduciosi.

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