VILLA GIULIA, KURSAAL, DISCOTECHE. FACCIAMO CHIAREZZA

Tra la fine degli anni ’90 e il 2008 le Amministrazioni di Centrosinistra hanno integralmente recuperato la Villa, che può tranquillamente accogliere – oltre a mostre, rassegne, concerti ed eventi culturali e artistici – anche manifestazioni di svago nell’ampio giardino e negli spazi coperti del piano terreno. A condizione che le regole siano chiare sin dall’inizio: e oggi così non è.

In queste ultime settimane sui media s’è diffusa la notizia della costituzione di un Comitato che sta raccogliendo firme per impedire che gli spazi esterni e interni di Villa Giulia siano utilizzati per feste danzanti dal soggetto privato che si aggiudicherà la gestione del bar interno alla struttura, notoriamente di proprietà comunale. Diciamo subito che la raccolta di firme è un’iniziativa senza senso e senza giustificazione, perché oggi lo spazio interno ed esterno di Villa Giulia non è neppure lontanamente paragonabile a quello della metà degli anni ’90, quando arrivò a scadenza il contratto con il gestore dell’allora discoteca Kursaal. In questi quindici anni la Villa è stata completamente ristrutturata, risanata e recuperata a funzioni culturali, artistiche ed espositive che si sono gradualmente ben integrate con l’utilizzo sociale, turistico e di svago dei suoi spazi aperti.

Tra la fine degli anni ’90 e il 2004 sono stati recuperati – con imponenti investimenti comunali e regionali – i piani fuori terra della Villa, mentre tra il 2006 e il 2008 l’Amministrazione di Centrosinistra ha ristrutturato interamente il seminterrato dell’ex discoteca ed ha dotato i piani fuori terra di tutte le attrezzature, gli impianti e le opere edili indispensabili per fare di Villa Giulia una sede espositiva con standard qualitativi e di sicurezza di livello internazionale.

Il rifacimento del seminterrato, terminato nella primavera del  2009, ha finalmente messo a disposizione della comunità uno spazio adeguato (e separato da quelli propriamente espositivi) per organizzare manifestazioni di taglio diverso, tra le quali anche feste danzanti nella stagione primaverile ed estiva. Si è così completato un ambizioso disegno che, partendo dalla constatazione che l’originaria discoteca non poteva più trovare spazi adeguati in un contesto edilizio ed urbano divenuto ormai incompatibile per ragioni di capienza e di sicurezza, ha riconsegnato alla città un luogo prestigioso d’arte e di cultura, ma anche uno spazio pubblico aperto a tutti i cittadini e, prendendo le cautele del caso, fruibile anche come luogo idoneo all’organizzazione di feste danzanti e musicali. Privarsi di questa opportunità sarebbe una scelta sciocca e miope.

Ma l’opportunità di una fruizione plurima, differenziata ed equilibrata di tutti gli spazi, interni ed esterni, di Villa Giulia deve realizzarsi sulla base di regole certe, che il Bando di gara per la gestione da poco emesso dal Comune non aiuta però a costruire. In esso si legge infatti che “tutti gli utilizzi, anche a pagamento, devono essere aperti al pubblico” e poco sotto che “gli utilizzi rivolti ad una utenza riservata dovranno essere preventivamente concordati ed autorizzati dall’Amministrazione Comunale, con particolare riguardo alla eventuale chiusura del parco nell’orario di apertura al pubblico del parco stesso”. Resta dunque una forte ambiguità tra “uso pubblico” e “uso privato” della Villa che va chiarito subito, per evitare domani contestazioni e polemiche.

 

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