ZACCHERA, CATTANEO E LA LITOTE

Spassoso botta-risposta dei duo pdiellino: il segretario provinciale dei “berluscones” stronca l’operato del sindaco, ma quest’ultimo – dopo lunga analisi del testo – si convince di avere ricevuto un complimento.

Le dichiarazioni rese a Eco Risveglio dal segretario provinciale del PdL, Valerio Cattaneo, chiudono il cerchio della scombinata sarabanda avviata una settimana fa con la notizia dell’autosospensione dal partito del sindaco di Verbania, critico con la ri-discesa in campo di Berlusconi. Ne avevano parlato, con leggerezza, qui.

Cattaneo ci mette il carico da undici e consegna a Zacchera un lapidario e definitivo giudizio sull’azione del sindaco e della sua Amministrazione: “pensi di più a fare il sindaco, visto che non tutti mi sembrano soddisfatti del suo operato”. Pare che Zacchera si sia lungamente interrogato sui contenuti linguistici della fatwa ghiffese. Primo interrogativo: siamo o no di fronte alla fattispecie della litote, figura retorica che consiste nell’affermare una cosa negando il suo contrario? Ovvero, la dichiarazione di Cattaneo: “non tutti sembrano soddisfatti”, deve forse leggersi come: “nessuno è soddisfatto”? Secondo interrogativo: l’utilizzo del verbo “sembrano” al posto di “sono” è una maliziosa leziosaggine del Cattaneo o esprime davvero il dubbio che – in fondo in fondo – ‘sta insoddisfazione “sembrasoltanto, ma in realtà “non è”?

Ecco, alla fine dell’analisi linguistica Zacchera s’è convinto che 1) non c’è litote, 2) “sembrano” non è maliziosa leziosaggine ma autentico, amletico dubbio. Quindi, il vero significato della fatwa è questo: “pochissimi verbanesi, due o tre persone al massimo, sembrerebbero – ma c’è ampio margine di dubbio – insoddisfatti del suo operato”. Insomma, una promozione su tutta la linea; e infatti il magnanimo Cattaneo conclude: “a Verbania il PdL continuerà a sostenere Zacchera”.

 

Insomma, le comiche finali.

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