LA BELLA POLITICA E LA SFIDA DELL’AMBIENTE di Claudio ZANOTTI

“Al di là della qualità complessiva dei contributi offerti al ragionamento collettivo, è difficile non riconoscere in questo incontro (e in quello precedente, dedicato al lavoro e alla precarietà) l’emergere di un metodo di lavoro e di una postura relazionale che lasciano ben sperare in previsione del confronto politico-amministrativo che l’avvicinarsi delle elezioni comunali (giugno 2024) rende di mese in mese sempre più attuale e sempre più auspicabile.”

Anche la seconda occasione di confronto tra tecnici ed esponenti del Centrosinistra verbanese su delicate problematiche politico-amministrative (qui una sintesi della prima) non ha deluso le attese: coordinata con passione da Nico Scalfi e da Ludovico Martinella, la serata ha ruotato intorno alla strategica questione dell’ambiente ed è stata introdotta da brevi ricognizioni tematiche affidate a Giovanni Margaroli (Verbania nelle classifiche di Legambiente e masterplan paesaggistico, cfr. qui), Ivo Rabbogliatti e Fabrizio Breganni (gestione del verde urbano), Andrea De Zordi (progetto di valorizzazione del patrimonio boschivo del Monterosso e del Motto di Unchio, cfr. qui) e Giuseppe Grieco (la nuova impiantistica ConSer Vco per trattamento dei rifiuti). Il dibattito che ne è seguito ha visto la partecipazione di tecnici di settore, esponenti locali delle forze di centrosinistra (Pd, Azione, Civici), componenti della Giunta comunale e rappresentanti di associazioni ambientaliste e ha consentito di organizzare e circoscrivere l’ampio materiale oggetto degli approfondimenti entro cinque grandi aree tematiche.

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AMBIENTE E SERVIZI PUBBLICI LOCALI. Si è riconosciuto che Verbania può vantare una condizione complessivamente positiva, come esito di lungo periodo di una visione progettuale lungimirante e di pratiche di governo virtuose nei settori del ciclo idrico (società di gestione, rete acquedottistica, sistema fognario, impianti tecnologici di depurazione, balneabilità del lago) e del ciclo dei rifiuti (elevata percentuale di R.D., smaltimenti appropriati, gestione del servizio in capo a una società pubblica, previsione di nuovi impianti di trattamento per rifiuto organico, plastica e carta). Visione progettuale e pratiche virtuose che hanno consentito alla nostra città di raggiungere nel tempo risultati ragguardevoli per quanto concerne la qualità delle acque (per uso umano e di balneazione) e dell’aria. Resta aperto il nodo del Trasporto Pubblico Locale, caratterizzato da una fruizione da parte dei cittadini tra le più basse d’Italia. Pur tenendo conto delle caratteristiche demografiche (pochi abitanti) e morfologiche (città policentrica) di Verbania, è possibile impostare utili azioni di governo in almeno due direzioni: riprendere e riconsiderare con gli opportuni aggiornamenti l’anticipatrice esperienza di LiberoBus (2007-2010, cfr. qui); trasformare il Movicentro di Fondotoce, ormai completato, nel volàno di una vera e propria rivoluzione del trasporto pubblico (e privato) della provincia (leggere qui come fare).

AMBIENTE E SPAZI URBANI. Anche in questo caso Verbania risulta storicamente ben collocata nelle classifiche nazionali sulla qualità ambientale dello spazio urbano, con risultati di eccellenza per quanto concerne le piste ciclopedonali, le isole pedonali, il solare pubblico e il verde urbano (Ecosistema Urbano 2021, cfr. qui per un’analisi di dettaglio). Accanto a questo consolidato e robusto profilo costruito gradatamente nel corso di almeno vent’anni, non va dimenticato il cospicuo investimento in corso con fondi PNRR (20 milioni assegnati sul progetto di Rigenerazione Urbana, cfr. qui), che rappresenta una straordinaria occasione per completare la valorizzazione di uno degli spazi ambientalmente più qualificati della città, cioè il suo impareggiabile waterfront tra Fondotoce e Intra.

AMBIENTE E SPAZI NATURALI. In questo caso l’analisi dei partecipanti ha fatto emergere sia nodi problematici sia opportunità non trascurabili, riconducibili a quattro aree territoriali che in questi ultimi anni sono state oggetto di dibattito e di polemiche: il Monterosso e il Motto di Unchio, la piana di Fondotoce, le sponde dei torrenti San Giovanni e San Bernardino e la cosiddetta collina di Intra. Un fattore decisivo per avviare un’azione integrata e convergente di protezione ambientale, tutela naturale e valorizzazione ecologica sarà l’inserimento di alcune di queste aree (Monterosso, Motto di Unchio, aste fluviali) nel piano di ampliamento del Parco Nazionale della Valgrande, la cui definitiva approvazione dovrebbe essere ormai questione di settimane, dopo almeno vent’anni di richieste e di iniziative politico-amministrative in tal senso. Cosa potrebbe significare l’estensione del parco nazionale a porzioni del territorio comunale è stato succintamente spiegato in questo recente contributo. Resta invece confuso e potenzialmente pericoloso l’iter urbanistico delle Varianti che interessano il Piano Grande e che hanno sollevato un dibattito di non poco momento, al quale purtroppo né l’amministrazione né le forze politiche hanno saputo dare convincenti risposte (qui e qui recenti approfondimenti in materia).

AMBIENTE E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE. Molta attenzione e qualche preoccupazione hanno suscitato le possibili ricadute ambientali e paesaggistiche del nuovo Piano Regolatore Generale, al quale il Comune ha messo mano oltre un anno fa e del quale si sono avute scarne e insoddisfacenti notizie la scorsa primavera. Da allora la pratica PRG ha ripreso il suo censurabile andamento carsico, lasciando nella parte più avvertita della città la sgradevole sensazione della cosiddetta città che sale. Di cosa si tratti è possibile leggere qui, attingendo qui e qui alla documentazione disponibile. Più in generale, il nodo del nuovo Piano Regolatore sarà rappresentato dalla capacità o meno dell’Amministrazione Comunale di perseguire senza sconti e senza eccezioni da un lato la politica del consumo zero di suolo oggi vergine e inedificato (mai più un caso come questo) e dall’altro di innescare un processo di recupero e di riqualificazione edilizia e urbanistica dei moltissimi siti edificati e abbandonati al degrado oggi presenti in città (emblematici delle contraddizioni della politica i casi dell’area ex Hillebrand e dell’area Acetati).

AMBIENTE ED ENERGIA. Non è mancato infine un richiamo al tema mai come ora attuale dell’energia, con puntuali e particolari riferimenti alle politiche di risparmio energetico applicate in via prioritaria agli edifici di proprietà pubblica, attraverso l’estensione accelerata del solare fotovoltaico, l’efficientamento energetico degli immobili e lo sfruttamento sistematico delle fonti energetiche alternative e ambientalmente compatibili, in ciò riprendendo e attuando gradualmente i contenuti del PAES elaborato qualche anno fa. A questo proposito è apparso molto interessante il progetto elaborato dalla Provincia (in attesa di approvazione e finanziamento da parte della Regione) per la valorizzazione ambientale, paesaggistica, economica ed energetica delle aree boscate (a Verbania – come s’è detto – Monterosso e Motto d’Unchio), all’interno del quale troverebbe in maniera naturale un suo spazio lo sfruttamento energetico delle biomasse.

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Al di là della qualità complessiva dei contributi offerti al ragionamento collettivo, è difficile non riconoscere in questo incontro (e in quello precedente, dedicato al lavoro e alla precarietà) l’emergere di un metodo di lavoro e di una postura relazionale che lasciano ben sperare in previsione del confronto politico-amministrativo che l’avvicinarsi delle elezioni comunali (giugno 2024) rende di mese in mese sempre più attuale e sempre più auspicabile.

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6 risposte a LA BELLA POLITICA E LA SFIDA DELL’AMBIENTE di Claudio ZANOTTI

  1. renato scrive:

    Quello che non lascia ben sperare, purtroppo, è “il pulpito”, ovvero qualcuno che dal “pulpito predicava”, noto i nomi di un paio di ex assessori, che da “ex” , ora sono diventati di sinistra più radicale? Persone che nel precedente ruolo non rispondevano a legittime domande sulla città, che votavano provvedimenti molto discutibili su temi per i quali oggi hanno opinioni più “progressiste” (uno su tutti il tema dei terreni diventati da agricoli ad edificabili col loro voto), persone che mandano a dire … meglio però se Brignone non partecipa… ecco, quì c’è un po’ il limite dell’apertura che invece sembrerebbe venga auspicata, ma pazienza, ci siamo abituati a una sinistra che è tale solo in fase pre elettorale… Comunque, non abbiatene a male, ho rispettato la richiesta e vi ho lasciato autocelebrarvi 😉

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