COMUNE E CONTRASTO ALL’EVASIONE FISCALE. ADESSO SI PUO’ AGIRE di Claudio ZANOTTI

Approvato nel novembre 2011 dopo una lunga battaglia promossa dal Centrosinistra allora all’opposizione, il Consiglio Tributario è divenuto operativo (sulla carta) nel marzo 2012, ma la Giunta destro-leghista non lo ha mai né insediato né riunito. Adesso i tempi sono maturi  per iniziare il lavoro.

Nell’affollata pagina del sito del Comune dedicata ai Regolamenti, si può trovare quello relativo all’istituzione e al funzionamento del Consiglio Tributario Comunale. Approvato nel novembre 2011 dopo una lunga battaglia promossa dal Centrosinistra allora all’opposizione (leggi in successione qui, qui e qui), il Consiglio Tributario è divenuto operativo (sulla carta) nel mese di marzo del 2012, ma la Giunta destro-leghista (decaduta nell’aprile 2013) non lo ha mai né insediato né riunito. E nei succssivi due anni non si è avuto segno alcuno della sua esistenza. Quattro anni di niente.

Eppure questo strumento potrebbe rivelarsi assai utile per raggiungere due  obiettivi di buon governo, fondamentali soprattutto per un’Amministrazione di Centrosinistra: realizzare un’accettabile equità fiscale combattendo sempre meglio l’evasione; portare nelle casse del Comune denaro fresco e – soprattutto – dovuto. E l’utilità sarebbe ulteriormente accresciuta, se il suo funzionamento fosse sistematicamente abbinato all’applicazione del Protocollo Comune-Agenzia delle Entrate approvato nel lontano luglio del 2011 e rimasto sostanzialmente lettera morta.

Il Consiglio Tributario non si occupa del contrasto e del recupero dell’evasione di tributi, imposte e tasse comunali (Tasi, Imu, Tari, Cosap, affissioni…), che sono ovviamente di competenza esclusiva dell’Amministrazione Comunale, ma “è organo tecnico con funzioni consultive-propositive e di indirizzo in tema di contrasto all’evasione fiscale e contributiva. Esso viene istituito al fine di dare concreta operatività alla partecipazione del Comune previste dalla normativa vigente …… e rappresenta un “tavolo tecnico” grazie a cui possono essere agevolati lo scambio di informazioni tra i membri e gli enti di relativa appartenenza e la tempestiva congiunta disamina di problematiche sostanziali e/o operative sottese all’attività di recupero dell’evasione fiscale e contributiva. In tale contesto il Consiglio Tributario potrà concordare strategie, ambiti prioritari di controllo e potrà formulare proposte e progetti operativi”. La “normativa vigente” cui si fa riferimento prevede – attraverso gli strumenti rappresentati dal citato Protocollo Comune-Agenzia Entrate e dalla cosiddetta segnalazione qualificata – di elevare lo scambio di informazioni tra Enti e di contrastare più efficacemente i reati fiscali, con significativi ritorni economici per l’Amministrazione Comunale

Naturalmente questi strumenti (Consiglio Tributario, Protocollo d’Intesa, Segnalazione qualificata) possono essere lasciati “in sonno” in qualche cassetto e non produrre alcun effetto. Sinora è stato così, ma abbiamo motivo di credere che l’Amministrazione insediata da appena un anno metterà mano quanto prima a questo problema.

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